Tre appuntamenti con la creatività africana

Tre appuntamenti per racontare l’Africa. O almeno qualche piccolo scampolo di un territorio, di un mondo, di un’espressione artistica multiforme e ancora poco esplorata.

Si comincia il 21 giugno con una serata con Balck Coffee, dj sudafricano, all’anagrafe Nkosinathi Innocent Maphumulo, che porta in Italia il sound e lo spirito delle province orientali del Sud Africa, KwaZulu Natal ed Eastern Cape, attraverso la sua personalissima produzione. Laureato in musica jazz, diventa dj e produttore per raccontare la propria visione della musica sudafricana. “Take It Easy Summer Tour” al Circolo Magnolia di Segrate (dove si alterneranno alla consolle anche i dj resident).

Dal 22 invece a Roma il Maxxi inaugura un grande progetto dedicato al continente, tra arte e narrativa. African Metropolis (fino al ) presenta i lavori di circa 40 artisti che riflettono sulle grandi trasformazioni sociali e culturali in atto. Attraverso cinque capitoli la mostra presenta la struttura complessa di una metropoli in cui lo spazio urbano è visto come luogo di incontro di esperienze diverse e dove tradizione e contemporaneità dialogano. Road to Justice, un progetto sperimentale che integra opere della collezione del museo con altre scelte per questa specifica occasione, in un percorso che vuole indagare il problema della discriminazione e rispondere alla domanda sulla possibilità di una ricomposizione. Infine, la rassegna Scrittori al Maxxi – Come raccontare l’Africa presenta la scena narrativa contemporanea, in collaborazione con l’editore 66thand2nd e il Festival delle Letterature. Apre la rassegna, il giorno 22, Alain Mabanckou, della Repubblica del Congo, in un incontro che intreccia politica, diaspora e letteratura; domenica 24 giugno,  Yewande Omotoso, scrittrice di origine nigeriana naturalizzata sudafricana, con cui si parlerà, nell’imminenza del centenario della nascita di Nelson Mandela, di apartheid, riconciliazione e futuro del paese; il 4 luglio, giorno dell’indipendenza USA, arriverà Margo Jefferson, critica del New York Times, vincitrice del Premio Pulitzer e in Italia del Premio The Bridge con Negroland, con lei si parlerà del sofferto legame tra Africa e America dovuto alla schiavitù e ai diritti civili degli afro-americani nell’era Trump. Gli appuntamenti proseguiranno poi a settembre.

Infine, a Milano va in scena Contaminafro, Festival delle culture contemporanee africane alla sua quinta edizione, ideato e diretto dal danzatore e coreografo camerunense Lazare Ohandja insieme all’associazione Mo’ O Me Ndama. Tema di questa edizione è l’accoglienza, sviluppata in tre sedi importanti della vita culturale milanese: mare culturale urbano, la Triennale e la Fabbrica del Vapore, dove per la prima volta verrà organizzata una mostra/mercato dell’artigianato e dove “nuovi talenti” nel campo delle arti (sotto i 30 anni) avranno la possibilità di esibirsi in uno spazio dedicato.