Il territorio da leggere e da ascoltare attraverso la fotografia

Dal 22 luglio al 21 agosto 2016 ritorna Ragusa Foto Festival, festival dedicato alla fotografia contemporanea e ambientato nella splendida città barocca siciliana. Il tema di quest’anno è “il linguaggio del territorio”.

Chi viene a Ragusa arriva per partecipare a una manifestazione culturale che racconta i molteplici linguaggi che nascono dalla fotografia. Approfondire le tematiche legate al territorio è decisamente attuale ma non scontato”, spiega Giorgio Barrera, il direttore artistico.

Occorre dunque individuare e conquistare l’invisibile per poter conoscere e progredire. Occorre forse trattare il territorio come un volto, luogo di affezione ricco di espressioni”, continua.

Tra i grandi in mostra Olivo Barbieri con due film che rappresentano la sua idea di territorio come avatar di se stesso. Inoltre il progetto di Moira Ricci, Da buio a buio, con cui ricostruisce per immagini le leggende legate ad alcuni personaggi della Maremma, arrivate a noi attraverso la tradizione orale.

Il percorso continua con il progetto The Banality of the Avante Garde di Nikolas Ventourakis, un lavoro realizzato vicino a Salonicco che mostra le cicatrici della terra, segni indelebili di lavori mai portati a termine.

Passiamo poi a una Collettiva di fotografi che, attraverso i simboli del linguaggio fotografico vario e articolato, ci offre la possibilità di cogliere il messaggio al di là dell’apparente. Umberto Coa descrive il suo progetto Sutera dicendo: “la piccola comunità vive isolata in un luogo dove le tracce di un passato ormai perduto si alternano ai segni di un futuro che non è mai completamente arrivato”. Arianna Sanesi con Luminal racconta le storie di giovani che sembrano potersi ripetere e rileggere all’infinito, come in una favola.

Infine in mostra anche una retrospettiva su Palmira nel 1910 di Tony André, un viaggiatore filantropo di cui possiamo ammirare le lastre originali.