I nuovi Objets Nomades di Louis Vuitton presentati a Palazzo Serbelloni in occasione del Fuorisalone di Milano 2019. Tra oggetti trasformabili (e trasportabili) Icon ha incontrato one to one tre dei dieci designer che per la maison parigina hanno celebrato l’arte del viaggio

Nelle sontuose stanze di Palazzo Serbelloni, sotto un cielo costellato di lanterne bianche, Louis Vuitton ha scelto di presentare al pubblico, e in anteprima ad Icon, i nuovi Objets Nomades in occasione del Salone del Mobile di Milano. Dieci pezzi, firmati da dieci designers internazionali, che vanno ad arricchire il celebre savoir-faire della maison in una collezione in continua crescita ed evoluzione. L’ispirazione, ca va sans dire, è il viaggio. L’Arte del Viaggio. Declinato in una profonda interpretazione che celebra l’heritage di Louis Vuitton.

Marcel Wanders, uno dei designer più acclamati del mondo, e Gabriele Chiave raccontano la propria idea di design nomade tra lusso e artigianalità. «Collaborare con una maison come Louis Vuitton significa qualità. Incredibile ricerca e una meticolosa lavorazione artigianale che fa di ogni object un pezzo unico ma essenziale. Abbiamo cercato di fare una ricerca sulla forma, sulla morbidezza delle curve e sulla leggerezza. I materiali danno ad ogni pezzo, al Diamond Sofa, Diamond Armchair e Diamond Vase fino alla nuova lampada a soffitto Venezia, la loro più nobile espressione. Il lavoro di ricerca è stato fatto partendo dalla forma del corpo umano e dal nostro modo di esprimerci, siamo stati in grado di progettare oggetti che si adattino allo spazio e permettano a chi li utilizza di trovare una connessione significativa».

Dal Brasile a Milano, culla della storia dello studio dei fratelli Campana, arriva Bulbo, uno strano fiore tropicale, che si solleva per abbracciare chi lo occupa. Ognuno dei suoi petali è rivestito in pelle Louis Vuitton all’esterno e soffice tessuto all’interno. È un nido, un rifugio generoso per una persona sola, o un’alcova accogliente per due. «La natura è la fonte di ispirazione dello studio Campana. Lavoro sempre con un obiettivo, quello di scrivere con i miei lavori un messaggio, proteggere la natura, il pianeta, utilizzando anche materiali riciclati». Tradizione o innovazione, quindi? «Manteniamo le trazioni che stanno scomparendo con le nuove tecnologie. Il fatto a mano per noi è importantissimo, questo è il link che cin connette a Louis Vuitton.

Forma e funzione sono anche le keywords che narrano la storia degli object di India Mahdavi, «Il design è ciò che dona forma alla funzionalità», spiega. «Credo che il design serva a dare una forma alla funzione. Quando ho progettato il Talisman Table, ho pensato di rivisitare quei famosi tavolini orientali, nomadi e mutevoli, che appaiono al momento del tè e scompaiono per quello della siesta. Ho immaginato il tavolo come un libro di pelle che raccontasse una storia sul tema della fortuna. Il tavolo incarna la tradizione mediterranea, a cui sono profondamente legata, e simboleggia l’ospitalità».