Incursione di Maurizio Cattelan sulla riviera romagnola per una mostra diffusa e un po’ di sana ironia su vizi e virtù della cittadina balneare.

Gli introdotti affermano di averlo avvistato più volte al Cocoricò nelle notti di quasi estate, ma questa volta Maurizio Cattelan a Rimini torna in forma ufficiale con la consolidata squadra di Toiletpaper per una mostra diffusa nei luoghi chiave della città e curata da Maria Cristina Didero.

Così, nottetempo a Rimini, sono spuntati come funghi i manifesti pubblicitari con otto soggetti che stigmatizzano vizi (e virtù?) della costa. Si parte dai luoghi comuni, ricordate, per dirne una, i vitelloni romagnoli? A loro la premiata ditta Cattelan-Ferrari dedicata il close up di un pene in erezione – sotto i boxer a pois – che solleva un peso. E ancora: una berlina gialla anni ’70 coperta di lattine, un giovane uomo in completo impassibilmente sommerso dagli spaghetti al pomodoro, una signorina in estasi gaudente su un letto di patatine fritte. Immagini che provengono dal succoso archivio di Toiletpaper e che tappezzano a sorpresa l’ambiente. Ma le affissioni non sono cosa nuova per Maurizio Cattelan, suscitano anzi memorie piuttosto antiche, indietro fino al 1993 quando Francesco Bonami lo invitò alla Biennale di Venezia a prendere parte alla sezione da lui curata, e l’artista vendette il suo spazio a un inserzionista.

Ora, se le cartoline in formato sei metri per tre sono l’ennesima espressione di un progetto collettivo iniziato cinque anni fa – non troppo tempo prima della sua ultima mostra, al Guggenheim – Maurizio Cattelan fa trapelare da più fonti che forse, forse abdicherà al suo pensionamento anticipato.

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Saluti da Rimini, è una mostra voluta dal Comune di Rimini a cura di Maria Cristina Didero 

città di Rimini, fino al 30 settembre