“Laboratorio Italia” è il titolo della manifestazione, pensata per raccontare il paese. 5 motivi per andarci

Si chiama SiFest – Savignano Immagine Festival e si legge Italia. Perché quest’anno, per la sua 23esima edizione, è incentrato sul nostro paese, attraverso un racconto per immagini, negli sguardi e negli obbiettivi di fotografi di casa nostra o internazionali. L’appuntamento, che coinvolge da sempre autori, editori e fotografi, si compone anche di una sezione dedicata all’editoria, alla lettura dei portfolio e a conferenze. Ecco cinque ragioni per visitare il festival della cittadina romagnola.

L’Italia, secondo loro. Laboratorio Italia è una mappatura precisa delle principali esperienze fotografiche collettive presenti nelle diverse regioni d’Italia, nate da estrosi giovani artisti, ma anche da alcuni maestri della fotografia nostrana, come Gabriele Basilico, Guido Guidi e Vincenzo Castella. Accanto ai loro scatti, quelli di autori che da altri paesi hanno raccontato e documentato il nostro paese.

La seconda giovinezza della fotografia sociale. Sono 35 i collettivi di fotografi che espongono i loro lavori in Atlante.it, un percorso per immagini per scoprire diversi modi di fare fotografia, di indagare il territorio e di porre interrogativi sul paesaggio, di investigare la società contemporanea e di progettare nuove idee di comunicazione visiva. Ma il filo rosso è l’arte sociale, declinata nei modi più diversi e aperta al confronto con la storia e con gli autori internazionali.

Dall’arte alla realtà. Segno particolare dell’esposizione Urbanspace Garden di Vincenzo Castella è proprio il rapporto tra l’arte e il reale, dove la fotografia di Vincenzo Castella e dei suoi discepoli Alice Coop Esposito, Daniele Marzorati, Lorenzo Morri e Giulia Pellegrini, rappresenta un veicolo insostituibile per leggere il mondo di oggi.

Adriatic Coast to Coast. L’australiano Max Pam, l’autore anglo-argentino Seba Kurtis e lo svedese Gerry Johansson leggono i territori adriatici insieme al Dipartimento di architettura dell’Università di Bologna, Ravenna 2019 e 50 fotografi italiani che hanno partecipato ai laboratori di Guido Guidi e dei tre ospiti internazionali. L’esito è una mappatura del paesaggio costiero adriatico, da est a ovest.

Per Pier Paolo Pasolini. Tredici fotografi per un itinerario pasoliniano (e altre storie) è una collettiva pensata da Italo Zannier negli anni 90. La mostra include immagini scattate in Friuli da Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Guido Guidi, Ferdinando Scianna, Gianni Berengo Gardin e molti altri che si sono confrontati con quei luoghi. In più, ritratti di Pasolini, fotografie di scena e di alcuni momenti della sua vita accanto a una selezione di film da rivedere, completano il percorso.

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SiFest, dal 3 al 5 ottobre (con apertura mostre sino al 19/10)

Savignano sul Rubicone