Tutti parlano del tempo: dall’arte ai cambiamenti climatici
Everybody Talks About the Weather - Fondazione Prada, Venezia

Tutti parlano del tempo: dall’arte ai cambiamenti climatici

di Elena Bordignon

Fondazione Prada ospita una mostra che esplora i significati del tempo metereologico nell’arte e si interroga sui cambiamenti climatici

Parlare del più e del meno. Parlare per approssimazione o con una buona certezza. Insomma, non ci sono argomenti capaci di rivaleggiare con il “tempo metereologico’ nella conversazione quotidiana. Fino a pochi anni fa, parlare del meteo era come parlare del più e del meno. Ma oggi, visto che i disastri ambientali sono all’ordine del giorno, parlare di tempeste, lunghi periodi di siccità alternati ad allagamenti catastrofici, uragani e scioglimento dei ghiacciai, ci ha resi consapevoli che qualcosa di allarmante sta accadendo. Una mostra intelligente e istruttiva sembra incanalare non solo le nostre preoccupazioni in relazione al tempo meteorologico, ma soddisfare anche il nostro piacere estetico, guidandoci alla scoperta di come molti artisti, storici e contemporanei, hanno tracciato i vari modi in cui il clima e il tempo hanno plasmato le nostre identità culturali. Si tratta della mostra Everybody Talks About the Weather ospitata fino al 26 novembre 2023 nella sede veneziana della Fondazione Prada, a Ca’ Corner della Regina. La mostra raccoglie più di 50 opere di artisti contemporanei e una selezione di lavori storici che tracciano come l’umanità ha affrontato la nostra esposizione quotidiana agli eventi meteorologici. Il titolo della mostra è mutuato da uno slogan creato nel 1968 dall’Unione Studentesca Socialista Tedesca. Allora lo slogan era: “Tutti parlano del tempo. Noi no!” per ribadire come la classe politica era impegnata a chiacchierare inutilmente ‘sul tempo’, mentre i socialisti e la sinistra si impegnava ad affrontare temi più importanti e impegnativi che riguardavano la società.

Facendo proprio lo slogan “Tutti parlano del tempo. Anche noi!” – modifica fatta dall’artista artista tedesca Anne-Christine Klarmann nel 2019 – questa mostra alla Fondazione Prada vuole mettere al centro delle nostre riflessioni proprio il tempo, o meglio, le questioni legate ai cambiamenti climatici e i relativi disastri ambientali. Spiega il curatore Dieter Roelstraete: ‘Tutti parlano del tempo’ – o tutti dovrebbero parlare del tempo – per la semplice ragione che l’attuale crisi climatica potrebbe essere la più grande minaccia esistenziale che l’umanità abbia mai dovuto affrontare nei suoi 100mila anni di storia – e come tale è sulla buona strada per diventare l’unica cosa di cui si parla ancora. Tuttavia il cambiamento climatico rimane un argomento stranamente assente nell’ampio spettro delle questioni che attirano l’attenzione del mondo dell’arte mainstream”. La mostra si sviluppa in due dimensioni della ricerca, quella artistica e quella scientifica. Le opere d’arte storiche e contemporanee rivelano la costante attenzione degli artisti nel “parlare del tempo”, dai dipinti allegorici e le pitture en plein air, alle recenti installazioni multimediali e all’attivismo transnazionale. Grandi maestri come Gustave Courbet, Katsushika Hokusai, Plinio Nomellini e Carlo Francesco Nuvolone, sono in dialogo con opere recenti e nuove commissioni di artisti come Giorgio Andreotta Calò, Theaster Gates e Beate Geissler & Oliver Sann.
Per quanto riguarda la parte scientifica, lungo il percorso espositivo ci sono una serie di “stazioni di ricerca” dove sono consultabili più di cinquecento libri, pubblicazioni scientifiche e articoli, oltre a una selezione di materiali video e interviste con studiosi e attivisti.