Vacheron Constantin a Venezia per Homo Faber 2022
Homo Faber Louvre Partnership Making of Quadriptyque 4 pieces

Vacheron Constantin a Venezia per Homo Faber 2022

di Digital Team

Vacheron Constantin partecipa alla seconda edizione di Homo Faber e porta in mostra due orologi unici ispirati alla mitologia del Giappone. Al suo fianco, gli artigiani del Museo del Louvre che presentano una loro creazione

Sono gli artigiani, di tutti i settori e di tutti i continenti, i veri protagonisti di Homo Faber, la mostra-evento che, fino al primo di Maggio, porta l’infinita creatività degli esseri umani negli spazi della Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia. Da sempre sensibile alla conservazione e alla trasmissione dei métier d’art, non poteva quindi mancare Vacheron Constantin, presente con i suoi maestri artigiani – un orologiaio, uno smaltatore, un incisore e un incastonatore – che, per l’occasione, hanno realizzato i due segnatempo Les Cabinotiers ispirati alla mitologia del Giappone, ospite d’onore di Homo Faber 2022. Questi esemplari unici sono esposti nel padiglione dedicato al mondo del lusso e battezzato ‘Dettagli: Genealogie dell’Ornamento’, dove la maison ha invitato anche gli artisti del laboratorio di incorniciatura-doratura del Museo del Louvre (con cui collabora dal 2019) per presentare una loro creazione: un quadrittico inciso, dorato con foglia d’oro e decorato con gli stessi motivi presenti sui quadrati dei due orologi Vacheron Constantin.

Orologi, capolavori di smaltatura, incisione e meccanica

Ci sono voluti due anni e mezzo per creare i segnatempo Les Cabinotier ultra-piatti con Ripetizione minuti in edizione unica per Homo Faber. In onore del Giappone e del rapporto speciale che la Maison coltiva con questo Paese sin dal XIX secolo, questi due esemplari sono ispirati a un dipinto del famoso artista giapponese del XVI secolo Tawaraya Sōtatsu, considerato patrimonio nazionale. I protagonisti, dipinti a inchiostro e colore su sfondo oro, sono Fujin, il Dio del Vento, e Raijin, il Dio del Tuono, che appaiono su una coppia di paravento realizzati attorno al 1626 e conservati nel Museo nazionale di Kyoto. Queste importanti divinità della mitologia giapponese sono riportate sui quadranti in oro giallo 18 carati dei due orologi Les Cabinotiers di Vacheron Constantin, realizzati dalle mani esperte dei maestri smaltatori e incisori della Manifattura, con un processo che ha richiesto centinaia di ore di meticoloso lavoro.

A questo si aggiunge l’opera degli incastonatori sulla cassa (41mm) in oro bianco 18 carati, incisa a mano con motivi ornamentali e decorata con pietre preziose. Infine, i due orologi sono animati dal Calibro 1731 (un riferimento all’anno di nascita del fondatore Jean-Marc Vacheron), caratterizzato da uno spessore molto ridotto (solo 3,90 mm) per un movimento con ripetizione minuti. Ci sono voluti quattro anni per risolvere il dilemma di come creare un movimento con ripetizione minuti che combinasse lo spessore ridotto, il suono cristallino e perfettamente armonioso, l’affidabilità, la robustezza e un’estetica unica.

Il Museo del Louvre e Vacheron Constantin

Custode di abilità e competenze sviluppate nel corso dei secoli, il Museo del Louvre collabora con Vacheron Constantin dal 2019, ed entrambi condividono la stessa vocazione per la trasmissione e la preservazione di questi savoir-faire. Dagli incorniciatori ai doratori, dai pittori ai tappezzieri, dagli installatori ai restauratori di opere d’arte e documenti, i tecnici dell’arte e i direttori artistici dei 13 laboratori del museo supportano la presentazione delle collezioni, permanenti e temporanee, ed eseguono perizie e conservazione preventiva. Un lavoro prezioso che continua oggi unendo storia e innovazione, come avviene nel mondo dell’orologeria.

In occasione di Homo Faber 2022, il laboratorio di incorniciatura-doratura ha creato un quadrittico ispirato alle due scene della mitologia giapponese che decorano i segnatempo in edizione unica di Vacheron Constantin, e tutte le fasi di questa opera degli artigiani del Louvre possono essere ammirate alla mostraDopo 25 strati di primer e un’attenta carteggiatura, i quattro pannelli in legno di quercia sono pronti per essere decorati. I disegni sono applicati, incisi e restaurati con una tecnica che impiega strumenti di restauro dedicati, e poi è il momento della doratura, utilizzando la tecnica a tempera o la doratura ad acqua. L’ultima fase è la colorazione dei motivi, con pittura a olio, per dare vita alle antiche divinità: Raijin che danza nel cielo con le bacchette in mano, pronto a suonare i tamburi con i quali crea i tuoni, mentre Fujin che salta la corda con il suo otre pieno di vento.