A Venezia, la più grande aretrospettiva dedicata al fotografo francese

La foto del ragazzino francese che corre per strada con la baguette sottobraccio è ormai un’istituzione parigina quasi quanto la Tour Eiffel. Si trova stampata in formato cartolina in quasi tutti i negozi di souvenir della città, accanto probabilmente al nudo provenzale e ai due amanti ritratti di schiena, alla Bastiglia, davanti a un panorama urbano meraviglioso. Sono tre scatti di Willy Ronis, tra i più importanti rappresentanti della corrente francese umanista, insieme a Henri Cartier Bresson e Robert Doisneau. Anche per Ronis infatti è l’uomo il protagonista della sua ricerca artistica, nelle sue espressioni quotidiane, tanto semplici da diventare universali.

A questo racconto sull’uomo è dedicata la più grande retrospettiva mai proposta in Italia. Che approda a Venezia con 120 scatti tra cui una sezione dedicata a Venezia e totalmente inedita, insieme a libri, documenti e lettere mai esposti prima.

L’esposizione, curata da Matthieu Rivallin, coprodotta dal Jeu de Paume di Parigi e dalla Médiathèque de l’architecture et du patrimoine, Ministry of culture – France, con la partecipazione della Fondazione di Venezia, organizzata da Civita Tre Venezie, presenta 120 immagini vintage, tra cui una decina inedite dedicate a Venezia ripercorre l’intera carriera del fotografo, scomparso nel 2009. E soprattutto la sua filosofia: esplorare il mondo, spiandolo in segreto, aspettando pazientemente che esso gli sveli i suoi misteri. Come le immagini: ai suoi occhi è più importante riceverle che andarle a cercare.

Willy Ronis. Fotografie 1934 – 1998

Casa dei Tre Oci, Venezia, 6 settembre – 6 gennaio 2019