Compleanno ad alto tasso narrativo con una mostra e un libro dedicati alle fotografie del regista

Dopo essere stato insignito dell’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino e dopo una nomina all’Oscar per il suo documentario su Sebastião Salgado Il sale della terra, il pluripremiato regista Wim Wenders viene festeggiato dalla sua città per i suoi 70 anni con una grande retrospettiva fotografica al Museum Kunstpalast (fino ad agosto 16), dal titolo Landscapes, 4 Real & True 2, raccolta poi nell’omonima pubblicazione edita dalla Schirmer/Mosel.

‘La fotografia è l’altra metà della mia vita’, confessa il regista che da sempre ha affiancato i suoi lavori cinematografici a narrazioni fotografiche raccolte con la sua macchina rigorosamente analogica, in netto contrasto con le sue scelte invece al passo con i tempi in fatto di cinema, come dimostra il suo secondo ed ultimo lavoro in 3D nelle sale Every Thing Will Be Fine con James Franco e Charlotte Gainsbourg.

Affascinato dai paesaggi e luoghi incontrati nei suoi numerosi viaggi, Wenders ritrae ora Cuba, ora Israele poi ancora Canada, Stati Uniti e Giappone con quelle stesse emozioni che si ritrovano nei suoi lungometraggi, dove la malinconia, la desolazione e lo spirito del viaggio e della scoperta diventano fonte di ispirazione e di raccoglimento.
Luoghi dimenticati e scene apocalittiche, ma fortemente pittoriche quasi uscissero da un quadro di Edward Hopper, ci conducono con forza a momenti sospesi di una realtà urbana dove dell’uomo non vi è traccia; i luoghi smettono di essere uno sfondo, di essere un palcoscenico e diventano essi stessi protagonisti a raccontarci una storia. A noi non resta che fermarci e metterci ad ascoltare.

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Wim Wenders, Landscapes, 4 real & true 2

Dusserdolf, Museo Kunstapalast, fino al 16 agosto

 

Wim Wenders, 4 Real & True 2 Landscapes. Photographs with texts by Beat Wismer, Hubertus von Amelunxen, Laura Schmidt and Wim Wenders, Schirmer/Mosel