Yōko Ono, l’ombra nera dietro il mito in 10 foto con e senza John Lennon
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Yōko Ono, l’ombra nera dietro il mito in 10 foto con e senza John Lennon

di Digital Team

Artista multiforme, per lungo tempo additata come causa dello scioglimento dei Beatles, oggi compie 90 anni. Controversa e provocatoria, di certo un’icona della cultura pop

Controversa, multiforme, senz’altro audace e non per tutti, Yōko Ono è una voce fuori dal coro. L’artista provocatoria riconosciuta nel mondo underground che incontrava la superstar della band più famosa al mondo in un’unione turbinosa dall’energia di una supernova. A lungo vista come l’ombra nera dietro la separazione tra John Lennon e i Beatles, oggi la percezione pubblica sulla giapponese di New York si è ammorbidita. Artista d’avanguardia, musicista e soprattutto icona della cultura pop, il 18 febbraio compie 90 anni. Per festeggiarla, suo figlio Sean Ono Lennon ha creato un ‘albero dei desideri’ virtuale affinché chi voglia possa pubblicare i suoi desideri online e piantare alberi veri in onore di Yōko. 

Yōko Ono e John Lennon
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Yōko Ono e John Lennon, dicembre 1968

Arte concettuale tra Duchamp e buddismo

Nata in una famiglia facoltosa di Tokyo, compagna di scuola di due figli dell’imperatore, si trasferì in America nel 1953 per raggiungere i genitori, dopo che il padre banchiere fu spostato nella filiale di New York. Cresciuta bilingue e su due tradizioni culturali, ha avuto fonti di ispirazione ibride, tra il concettualismo del francese Marcel Duchamp e il buddismo zen orientale. Nel 1960 il suo loft al 112 di Chambers Street, nel centro di Manhattan, divenne abitazione e luogo di performance che ospitava concerti e dava luce alle sue prime esibizioni.

Yōko Ono
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Yōko Ono posa nel grande magazzino Selfridges a Oxford Street, Londra, nel 1971, per promuovere la seconda edizione del suo libro “Grapefruit”

Tra i primi membri di Fluxus, associazione libera di artisti d’avanguardia, le opere d’arte di Yōko Ono spesso richiedono la partecipazione interattiva: Painting to be stepped on era una tela che il pubblico era invitato a calpestare. Nella performance Cut Piece del 1964, uno dei suoi migliori lavori poi riconosciuto come un punto di riferimento dell’arte femminista, con rimandi alla violenza sessuale, sedeva passivamente mentre il pubblico, su suo invito, con le forbici tagliava parti del vestito che indossava.

Quel novembre 1966 in cui incontrò Lennon

Fu proprio per eseguire Cut Piece che nel 1966 Ono si recò a Londra per partecipare al Destruction in Art Symposium. Aveva programmato di trascorrere in città solo poche settimane, ma trovò il fermento artistico giusto e accogliente per il suo lavoro e cambiò i piani. Piani che ben presto sarebbero stati stravolti.

Yōko Ono e John Lennon
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John Lennon e Yōko Ono nel loro “bed-in” nella suite presidenziale dell’hotel Hilton nei Paesi Bassi, 26 marzo 1969

Sposata al regista e promotore artistico Anthony Cox, con lui realizzò il film sperimentale intitolato Film No. 4, noto anche come Bottoms, che consiste in primi piani di sederi di persone nude che camminano. A Londra molte celebrità del mondo dell’arte accettarono con entusiasmo di farsi riprendere.
Fino alla sera fatidica del 9 novembre 1966, quella dell’incontro con John Lennon. L’occasione: l’anteprima di una mostra di Yōko Ono all’Indica Gallery. Lennon era appena tornato nella City dopo aver recitato in un piccolo film contro la guerra. I Beatles avevano terminato da qualche mese un tour negli Stati Uniti che poi si sarebbe rivelato il loro ultimo dal vivo. La connessione tra John e Yōko fu immediata ma solo diciotto mesi dopo sarebbero diventati una coppia.
La popolarità di Yoko Ono crebbe esponenzialmente. Per la sua carriera artistica fu propizio o sconveniente? Lei disse: «Ci siamo feriti a vicenda nella carriera e nella posizione semplicemente stando insieme ed essendo noi stessi».

Yōko Ono
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Yōko Ono con un paio di occhiali da sole avvolgenti a marchio Porsche, nel suo appartamento presso l’edificio Dakota a Central Park West, New York, 8 dicembre 1981, in occasione del primo anniversario dell’assassinio di suo marito John Lennon

Imagine by John Lennon e Yōko Ono

«John e io sentivamo di essere come persone in una storia di H.G. Wells. Due persone che camminano così in fretta che nessun altro può vederle». Fu una grande storia di amore, arte, musica, lotta politica, quella tra Yōko Ono e John Lennon.
Accanto all’ex Beatles Yōko ha cantato con la sua voce stridula e soffiata che non lascia indifferenti. Sempre singolare, irriverente. Inneggiante alla pace. Compresi i dischi realizzati con Lennon, ha pubblicato ventidue album: tra questi il successo da discoteca Walking on Thin Ice e l’album che lo conteneva Season of Glass del 1981, uscito a sei mesi dalla morte del marito e ribollente della sua reazione emotiva, con in copertina il ritratto degli occhiali insanguinati indossati da Lennon la sera del suo assassinio.

Imagine è senz’altro il più grande successo di Lennon dopo i Beatles: non esiste persona che non sappia canticchiarne la melodia. Una ballata utopistica, così densamente calda. Per scriverla si ispirò alle poesie di Yōko Ono incluse nel suo libro Grapefruit del 1964. Più tardi John ammise che era stato sessista da parte sua non averla citata come co-autrice e che la canzone «doveva essere accreditata a Lennon/Ono».
La National Music Publishers ‘Association nel 2017 gli ha dato ascolto: anche Yōko Ono, oggi, è accreditata come co-autrice di Imagine.