Cocktail invernali, 10 miscele classiche per combattere il freddo

Cocktail invernali, 10 miscele classiche per combattere il freddo

di Penelope Vaglini

Dai drink caldi con preparazioni scenografiche, alle miscele a base di caffè, fino alle bollicine ideali per festeggiare un’occasione speciale. Ecco le ricette dei cocktail invernali da conoscere e provare nei prossimi mesi

Nelle serate più fredde sedersi al bancone del proprio bar preferito e ordinare una miscela calda, speziata e dagli intensi profumi agrumati diventa un toccasana. Ma non solo. Ci sono tantissimi cocktail invernali che si prestano a essere bevuti quando il termometro si avvicina allo zero. Qui qualche spunto alcolico per i brindisi dei primi giorni dell’anno.

brandy-crusta-cocktail-invernali
i-Stock

Black Velvet

Un drink perfetto da ordinare seduti in un pub, magari di quelli dal tocco chic, vista la presenza delle bollicine francesi. Composto da soli due ingredienti, le origini del Black Velvet sono contese tra Dublino e la Bavaria. Chiunque sia l’artefice di questa miscela, ha fatto centro mettendo insieme 75 ml di birra stout (scura, densa e dalla texture cremosa) e 75 ml di champagne brut con il suo fine perlage. L’abbinamento sembra ardito, ma il gradimento è assicurato.

Brandy Crusta

Un cocktail che parla italiano, anche se è stato inventato a New Orleans, poiché porta la firma del connazionale Joseph Santini. Il Brandy Crusta è un grande classico della mixology creato nella metà dell’Ottocento, ideale come cocktail invernale. L’International Bartenders Association lo ha inserito nella lista degli Unforgettables con la ricetta che prevede di inserire nel mixing glass 50 ml di brandy, 7,5 ml di maraschino, 1 bar spoon di curacao, 15 ml di succo di limone fresco, 1 bar spoon di sciroppo di zucchero e 2 dash di Aromatic Bitters. Una volta ottenuta la giusta diluzione mescolando, il Brandy Crusta è pronto per essere versato in una coppetta con il bordo decorato da zucchero bianco, su cui adagiare una zest di limone.

Blue Blazer

L’inverno è la stagione ideale per i cocktail caldi come il mitico Blue Blazer. Conosciuto per la sua preparazione scenografica si tratta di un whisky punch servito ad alta temperatura e inventato da Jerry Thomas, lo storico “Professore dei cocktail”. La ricetta originale prevede di travasare da due boccali del whiskey infuocato (che assumerà la colorazione blu che dona il nome al drink) e dell’acqua bollente, finché i liquidi non si siano perfettamente amalgamati. Zucchero e scorza di limone completano il cocktail, da sorseggiare in un bicchiere old fashioned.

cocktail-invernali-bloody-mary
i-Stock

Bloody Mary

Dicono che sia uno dei migliori rimedi per l’hangover. Quindi perché non approfittare della fine del periodo festivo per concedersi un ottimo Bloody Mary? Grazie alla presenza di succo di pomodoro e ai suoi “condimenti” è perfetto anche per accompagnare un brunch domenicale. Per realizzarlo servono 45 ml di vodka, 90 ml di succo di pomodoro, 15 ml di succo di limone e due dash di salsa Worcestershire, tabasco, sale al sedano e pepe. Tutti gli ingredienti vanno inseriti in un mixing glass con ghiaccio, ben amalgamati e serviti in un bicchiere alto. La decorazione classica è un gambo di sedano.

Bobby Burns

Di questo cocktail esistono tante ricette diverse quante sono le storie sulla sua origine. Alcuni dicono che sia dedicato a Robert Burns, celebre marca di sigari americana oggi non più in commercio, altri sostengono sia dedicato all’omonimo poeta scozzese. Del Bobby Burns hanno parlato grandi bartender come Dale DeGroff tanto che oggi, dopo un periodo di oblio, il drink è ricomparso nella lista dei più bevuti al mondo secondo la rivista inglese Drinks International. La ricetta del leggendario Harry Craddock prevede di inserire all’interno del mixing glass 45 ml di scotch whisky, 45 ml di vermouth rosso e 22,5 ml di liquore Bénédictine. Una volta diluita e raffreddata sul ghiaccio, la miscela è pronta per essere versata in coppetta e decorata con un ricciolo di zest di limone.

Corpse Reviver n.1

Come si può intuire dal nome, il Corpse Reviver n.1 è una miscela parecchio “strong”, capace di risvegliare dal letargo più profondo (e per questo ideale come cocktail invernale). Si realizza all’interno di un mixing glass versando 30 ml di calvados, 30 ml di cognac, 30 ml di vermouth rosso e 1 dash di assenzio. Viene servito in una coppetta ghiacciata e decorato con una scorza di limone. Ogni sorso è un vero toccasana.

vieux-carré-cocktail-invernali
i-Stock

Irish Coffee

I coffee lover non potranno fare a meno di ordinarne uno. L’Irish Coffee è la perfetta combinazione di 50 ml di whiskey irlandese, 20 ml di sciroppo di zucchero, 120 ml di caffè filtro bollente e panna sul top. I passaggi sono fondamentali: secondo i guru del The Dead Rabbit di New York il caffè e lo sciroppo di zucchero devono essere già amalgamati e mantenuti a una temperatura calda costante, poi vanno uniti al whiskey direttamente nel bicchiere che, solo nell’ultimo passaggio, va colmato con un sottile strato di panna montata.

Lion’s Tail

Sembra che il drink sia stato inventato durante il proibizionismo, probabilmente come twist di un’altra miscela pubblicata in un testo inglese degli anni ’30. Per prepararlo occorre inserire nello shaker 60 ml di bourbon, 10 ml di liquore al pimento, 15 ml di succo di limone, 5 ml di sciroppo di zucchero e 1 dash di Angostura, agitare, servire in coppetta e decorare con un ricciolo di scorza di lime.

Tom & Jerry

Non è dedicato al famoso cartone animato della Warner Bros con protagonisti un gatto e un topo, bensì pare sia stato inventato all’inizio del 1800 da Pierce Egan, autore del libro “Life in London” i cui protagonisti avevano i nomi di Tom e Jerry. Questo cocktail invernale è una miscela calda di rum, cognac e “batter”, ovvero un mix di burro, zucchero, succo di limone, tuorlo e albume d’uovo montato. Se duecento anni fa si serviva in grandi caraffe come un punch, oggi la ricetta è stata riesumata e alcuni cocktail bar contemporanei lo portano al tavolo all’interno di coloratissime tazze da cocktail.

Vieux Carré

Altro drink nato a New Orleans, è stato a lungo il signature cocktail del Monteleone Hotel prima di essere “twistato” dal bartender Walter Bergeon. A lungo dimenticato, oggi viene riproposto in numerosi cocktail bar internazionali. Si prepara con parti uguali (22,5 ml) di rye whiskey, cognac e vermouth rosso, 10 ml di D.O.M. Bénédictine e pochi dash di Peychaud’s Bitters e Angostura. Tutto viene inserito in un mixing glass colmo di ghiaccio e amalgamato con un bar spoon prima di essere versato in un tumbler basso e decorato con zest di limone.