La storia del marchio Fud e di alcuni dei prodotti di eccellenza della gastronomia siciliana. Quando e dove innovazione ed estro diventano successo e fanno tendenza

Quando esci da un ristorante puoi pensare solo tre cose: “Buono ma ho voglia di provare anche altro”, “non mi vedranno mai più” e “Wow”.

Dietro alla terza definizione c’è il segreto del successo di un piatto, dello chef e del locale. Perché lo studio degli ingredienti, la ricerca degli accostamenti migliori, il desiderio di far provare qualcosa di unico, ma al contempo di evocare sapori passati, non bastano.

L’elenco sarebbe lungo e Andrea Graziano, l’imprenditore catanese rivoluzionario, illuminato, coraggioso che ha saputo radunare le migliori eccellenze gastronomiche siciliane sotto al nome dell’azienda “Fud” (dall’inglese Food poi simpaticamente italianizzato) lo racchiude in un pensiero svelando il suo trucco: “Non è solo quello che metti nel piatto che deve essere al top, ma le persone che lo fanno. La cucina è un gioco di squadra, dai produttori allo chef, passando per i ragazzi che seguono la sala. Il successo nella ristorazione lo si ottiene svelando con calma, boccone dopo boccone, storie vere, aneddoti di vita vissuta di chi ogni giorno partecipa alla realizzazione e alla valorizzare proprio di quel piatto che fa sì che il cliente desideri ripetere nel tempo quel momento trascorso a tavola”. Ritornando ancora in quel ristorante. E poi ancora. Come a un appuntamento irrinunciabile.

Fud-Bottega Sicula a Catania
Per Graziano il 2001 è stato il momento di Sale Art Café, uno spazio polifunzionale (successivamente ceduto in gestione) dove, tra sapori mediterranei e pizze, si gode ancora delle opere d’arte sparse qua e là per il locale catanese. Poi sempre a Catania, nel 2012 la svolta vera con l’inaugurazione di Fud-Bottega Sicula di via Santa Filomena, la panineria social che non scorda i piatti gourmand del ristorante, che serve inoltre ottime pizze innaffiando il tutto con i vini biologici e biodinamici della sua rifornita cantina.

All’interno, i lunghi tavoli di legno rendono Fud un luogo d’incontro giovane e informale. E dove lo sguardo si posa, le pareti sono adornate di un’infinità di barattoli e bottiglie a marchio proprio, fino ai prodotti freschi al banco che, come in una tradizionale bottega, raccontano piccole grandi storie in cui la passione e la passionalità siciliana vengono fuori a tuttotondo. Qui, la filosofia è promuovere il lavoro dei produttori tramite quelle materie prime che possono anche essere acquistate all’interno di Fud o direttamente alla fonte, senza intermediari. “Seleziono personalmente le aziende di allevatori e casari che lavorano in maniera eco-sostenibile e che per Fud producono ad hoc le specialità che poi serviamo in tavola. E per chi desidera acquistare dal produttore forniamo anche il contatto”. Un paio di esempi? Babalus – Colliblei e le sue speciali mozzarelle di bufala (siciliana, ovviamente). Oppure il casaro della Provola delle Madonie, che per il brand di Graziano ha allungato la forma del suo formaggio e i Frantoi Cutrera di Chiaramonte Gulfi che riforniscono il locale dell’olio extra vergine fatto con olive di un’unica varietà. 

E poi Fud Off
Sempre in via Santa Filomena, opposto a Fud-Bottega Sicula c’è l’altra scommessa vincente dell’imprenditore catanese. Si chiama FudOff, un ristorante di tapas e cocktail bar guidato dall’estro e dalla professionalità della chef Valentina Chiaramonte, in cui il food pairing è eseguito in modo encomiabile. 

Chi varca la soglia di FudOff, quindi, non resta deluso e la serata trascorre piacevolmente veloce, dall’aperitivo al dopocena. Oltre a mangiare bene, si viene accolti in un ambiente di design, dai toni caldi e dai profumi ricercati frutto, questi, del “naso” sapiente di Antonio Alessandria (Boudoir 36) che insieme a Andrea Graziano ha studiato il logo olfattivo del locale, ossia una fragranza che connota il ristorante, avvolge all’ingresso come un abbraccio di benvenuto, si accosta ai piatti senza coprirne l’aroma o i sapori, e accompagna delicatamente fino nell’ultima parte del locale, verso le toilette.

Fud a Palermo
La strada di Fud, che da qualche anno soddisfa anche i palati più esigenti dei palermitani, è lastricata di novità portate dalla fama dei piatti dei locali di Graziano. Dopo l’apertura in piazza Olivella, dove al classico menu si sono aggiunti l’hamburger con le panelle, sulla spiaggia del capoluogo presto sarà possibile gustare un invitante street food, sempre sotto lo stesso marchio, direttamente da un truck che resterà aperto per l’estate.

Il futuro di Fud è anche a Milano
Ma non è finita qui. Dopo le avventure fortunate di Catania e Palermo, Graziano si prepara ad aprire anche a Milano. Di questa novità si sa ancora poco, anche se l’attesa c’è. Di sicuro, il locale sarà sui Navigli (via Casale) dove la movida che regna sovrana lo incoronerà a marchio un po’ più internazionale. Certa è anche la firma dell’allestimento. Come per Fud Catania, Fud Palermo e Fud Off, lo spazio meneghino sarà disegnato dall’architetto André Thomas Balla. Inoltre, si sa già che una cinquantina di produttori passeranno lo stretto di Messina per raggiungere il capoluogo lombardo e rifornire la cucina del nuovo Fud. Il menu ovviamente è ancora top secret. Oltre alle specialità siciliane, però, saranno previste delle novità legate al territorio milanese ben conosciuto dai soci di Andrea Graziano, i fratelli Vittorio e Saverio Borgia, già proprietari del fortunato format ristorante-caffetteria in Brera, Bioesserì, che come marchio comanda serve esclusivamente prodotti biologici. Straselezionati, buoni e sani.