Future of food, che cosa mangeremo nel 2023?

Future of food, che cosa mangeremo nel 2023?

di Penelope Vaglini

Prodotti e ricette che andranno alla grande, nuove modalità di consumo e luoghi per godersi pasti esclusivi con compagnie altamente selezionate. Ecco che cosa aspettarsi dal mondo dell’ospitalità e della gastronomia nel 2023

Con l’avvicinarsi di gennaio i trend forecaster si sbizzarriscono, analizzando tutti i segnali e i dati raccolti durante l’anno per prevedere che cosa succederà nei mesi a venire. Quali saranno le parole più pronunciate, le ricette che faranno capolino nei menu dei ristoranti e i luoghi più trendy dove prenotare un posto a sedere richiederà settimane, se non mesi di attesa? I segnali per riconoscere un trend sono tantissimi, ma per anticipare i bisogni latenti dei consumatori serve analizzare i numeri e le risposte di focus group e questionari. Per fornire un quadro completo su cosa mangeremo (e dove) nel 2023, qui sono raccolte le previsioni delle società di ricerca più importanti del mondo, insieme agli insight creativi e provocatori dello studio inglese Bompas & Parr.

Dove e come mangeremo nel 2023

Il mondo dell’ospitalità è profondamente cambiato negli ultimi due anni. Si va a cena prima (l’orario delle 19:30 è ormai sdoganato, specialmente nelle grandi città), si consumano pasti gourmet consegnati a domicilio dai migliori ristoranti e si cercano luoghi dove vivere esperienze uniche, magari in compagnia di persone altamente selezionate.

I club privati si moltiplicano… ma chi può entrare?

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CORE: Milano Speakeasy

Come ogni anno Baum+Whiteman rende note le sue previsioni sulle tendenze dell’ospitalità e, tra i luoghi più in voga del 2023, inserisce i club per soli membri. Perché se è vero che le persone vogliono nuovamente stare insieme, non devono per forza farlo con chiunque. Specialmente i più abbienti, che possono permettersi di spendere cifre da capogiro per membership legate a luoghi dove fermarsi a bere un drink, per un pranzo informale o una cena romantica. A New York il nuovo Aman Hotel dispone di un club la cui fee di accesso è di 200mila dollari. In Italia è arrivato Soho House a Roma, mentre a Milano Casa Cipriani ha inaugurato da pochi mesi la sua nuova sede. Ma l’apertura più attesa è sicuramente quella di CORE: Milano che conterà quattro diverse aree consumazione, tra cui uno speakeasy.

Il pick up è il nuovo delivery

Il boom delle consegne di cibo a domicilio registrato a cavallo del 2020 e del 2021, la nascita di dark kitchen e brand virtuali di successo come Delivery Valley, ha spostato l’attenzione sul rendere equo l’orario di lavoro e la retribuzione dei driver. L’impatto sui costi di consegna è stato significativo, mentre in America colossi come UberEats stanno sperimentando modalità di pagamento ibride che modificano il prezzo del servizio, tanto da renderlo superiore a quello del cibo stesso. Con queste premesse sono sempre di più coloro che optano per il pick up (ovvero il ritiro autonomo), piuttosto che sulla consegna a domicilio. Oltreoceano le catene di fast food come Chipotle si stanno attrezzando per elevare la velocità del ritiro con app che permettono di prenotare i propri menu e corsie take away dove il tempo di attesa medio è di 30 secondi. Una sorta di Mc Drive più evoluto, che rende i punti vendita sempre più fast.

Tavolo per uno

Nei paesi anglosassoni lo chiamano solo dining: si tratta semplicemente dell’abitudine di andare a cena al ristorante da soli. Che sia per motivi di lavoro, per mancanza di partner o semplicemente per godersi un pasto in santa pace, la tendenza a mangiare fuori in solitaria è sempre più diffusa. A definire il “tavolo per uno” un trend del 2023 è la piattaforma Delish, che dichiara superati i preconcetti e l’imbarazzo un tempo manifestati dai commensali e dagli stessi camerieri. D’altronde, se Kendall Jenner è disposta a cenare da sola a Los Angeles, perché non dovrebbero farlo anche i comuni mortali?

Tecnologia responsive a tavola

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Bompas & Parr

Dal genio dello studio creativo Bompas & Parr arriva lo spunto delle “responsive dinner”. Letteralmente delle cene reattive dove la componente fisica e quella virtuale convivono, per regalare ai commensali un’esperienza del tutto nuova e altamente personalizzata. Argomento trending su TikTok, il cibo ha raggiunto 268 milioni di visualizzazioni, tanto che nel Regno Unito è stata abilitata l’opzione di acquisto direttamente dall’app per brand come Pasta Evangelists e The Fish Society. Per non parlare dei menu “telepatici” che grazie all’Intelligenza Artificiale potranno consigliare i piatti più adatti a ognuno, in base ai propri gusti. La tecnologia responsive arriva così a tavola, rendendo il pasto iper-personalizzato.

Tendenze food 2023, che cosa mangeremo

Dopo avere scoperto come e dove mangeremo nel 2023, ecco qualche previsione sui cibi che detteranno tendenza. La ricerca annuale di Wholefoods parla del boom dell’alga kelp, un ingrediente alternativo altamente sostenibile e nutriente con cui da qualche anno si realizzano speciali burger e prodotti 100% vegani.

Se il pesce è troppo fresco (e non si butta via niente)

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Courtesy Josh Niland, Credits Rob Palmer

Grazie al lavoro di chef illuminati come Josh Niland e Jacopo Ticchi, il tema della frollatura del pesce continuerà ad animare le tavole ancora per un bel po’. Sapori concentrati, carni più sode e pelle croccante sono solo alcuni dei benefici della stagionatura di alcune specie ittiche, con cui si allunga la vita delle materie prime e si riducono gli sprechi. Esempio di successo sono i salumi di mare di Marco Visciola, da assaggiare a Il Marin di Genova. D’altronde del pesce non si butta via niente e nel 2023 arriveranno a tavola anche le scenografiche (e gustosissime) teste di cernia, con guance affumicate come quelle proposte da Enrico Marmo ai Balzi Rossi di Ventimiglia.

I burger plant based piacciono davvero?

Secondo Baum+Whiteman l’interesse per gli alimenti plant-based scemerà nei prossimi mesi, testimoniato da un calo del 10% sulle vendite di prodotti a base vegetale in grande distribuzione registrate negli Usa nell’ultimo anno. Anche il mercato azionario sembra dare ragione al trend forecast, con le azioni di Beyond Meat calate da 108 fino a 12 dollari. Il motivo? Sembra che le complesse etichette non attirino i consumatori, che preferiscono cibarsi di alimenti all’apparenza più naturali e meno “elaborati”.

Prodotti italiani alla riscossa

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Prima Food Bar Milano

Le previsioni americane sui cibi di tendenza del 2023 inseriscono a sorpresa due prodotti italiani. La pinsa romana da farcire con i migliori salumi e formaggi e il peposo, ricetta tipica toscana che pare si farà strada oltreoceano. Per non parlare della parola “crema” che, grazie al fenomeno social dell’Antico Vinaio, spopola negli Usa. Da quella al tartufo, al parmigiano e ai funghi si passa alle più golose come caramello salato e pistacchio, di cui nel 2023 nessun bongustaio potrà più fare a meno.