La nuova vita del gin
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La nuova vita del gin

di Aldo Fresia

È ormai conclamato il revival di questo prestigioso distillato: ecco alcuni cenni storici e i consigli dei World Gin Awards

È difficile rintracciare con esattezza la data di nascita del gin, ma gran parte degli esperti sostiene che sia figlio delle terre comprese fra gli attuali Belgio e Olanda. Non a caso la sua prima, importante diffusione risale alla Guerra dei trent’anni (1618-1648), quando i soldati inglesi, giunti in aiuto degli olandesi, si accorgono che questi ultimi bevono gin per calmare i nervi prima di una battaglia: coniano così l’espressione Dutch Courage, cioè coraggio olandese, si innamorano del distillato e lo portano in patria una volta tornati a casa.

Una manciata di decenni più tardi il gin conosce una seconda esplosione in Inghilterra: merito soprattutto di Guglielmo III d’Orange, che vieta l’importazione dei distillati stranieri, primo fra tutti il cognac dei rivali francesi, e così facendo stimola l’utilizzo delle eccedenze di cereali all’interno delle distillerie. Il gin nasce infatti dalla fermentazione di orzo e frumento, cui si aggiungono erbe e in particolare le bacche di ginepro.

Nel corso dei secoli successivi il gin conosce nuove impennate di mercato, come ad esempio durante la lunga fase dell’imperialismo europeo. La situazione odierna è figlia del revival d’inizio XXI secolo, quando la distilleria scozzese William Grant & Sons lancia sul mercato il gin Hendrick’s e dimostra che è possibile vendere gin di qualità, ad alto prezzo e in quantità enormi.

L’esplosione dell’Hendrick’s incoraggia l’espansione di vecchie attività e la nascita di nuove marche, tanto che oggi si calcolano più di cinquecento brand nel mondo. E se alla fine del secolo scorso sedersi al bancone di un cocktail bar per chiedere un Gin Tonic significava riceve l’unico gin e l’unica tonica presenti nel locale, oggi capita di poter scegliere fra diversi tipi di gin e anche differenti qualità di tonica. Fra l’altro, gli esperti di mercato sottolineano che l’attuale periodo d’oro del gin sta andando a discapito della vodka, che dopo aver conosciuto un picco a cavallo fra XX e XXI secolo gode oggi di minor fortuna commerciale.

Per orientarsi all’interno di una produzione vastissima, l’ideale è affidarsi ai premi internazionali, primi fra tutti i World Gin Awards – un nome, una garanzia. L’edizione più recente, quella che ha celebrato il meglio del 2016, ha così sentenziato:

World’s Best Gin
Martin Miller’s Gin Westbourne Strength

Best Contemporary Style Gin
Martin Miller’s Gin Westbourne Strength

Best Cask Gin
Professor Cornelius Ampleforth Bathtub Gin – Cask-Aged

Best Compound Gin
Professor Cornelius Ampleforth Bathtub Gin Navy-Strength

Best London Dry Gin
Cotswolds Dry Gin Non-Chill Filtered

Best Traditional Style Gin
Penninger GRANIT Bavarian Gin