Dalla Sicilia all’Emilia Romagna, passando per l’Umbria: la cucina regionale italiana si rinnova e trova casa a Milano

Umbria, Sicilia, Emilia-Romagna: la nuova tendenza in fatto di food, è la cucina regionale, almeno secondo le ultime aperture a Milano, incubatore di tutto ciò che farà scuola nel resto dello stivale.

Si inizia con PreTesto, il locale di cucina umbra aperto in zona Porta Romana: aria da bistrot, con cucina a vista, tavoli in legno grezzo che si contrappongono ad elementi di design, luce a sospensione e pavimento in ferro, il nome è un omaggio al Testo, piatto di ghisa sul quale si cuoce la torta al testo, alternativa antichissima non lievitata al pane tradizionale. Un piatto che successivamente si condisce con il meglio della norcineria umbra, dai salumi come il ciauscolo, un salame dalla consistenza spalmabile, ai formaggi. Ma non solo di Testo è fatta la cucina umbra: alle zuppe di ceci e legumi, passando per i tagliolini al tartufo di Norcia, la scelta si adatta al pranzo, alla cena, e anche all’ora dell’aperitivo, con etichette selezionati e i frittini, mix di finger food. Oltre a degustare, anche attraverso il servizio di Home delivery, una rarità a Milano, i prodotti possono essere acquistati. 

E alle lasagne emiliane guarda invece Sorry Mama, sempre in zona Porta Romana: un nome che gioca sull’ironia per la consumazione di un piatto che è la quintessenza della cucina casalinga, il progetto nasce su un aereo che riporta in patria Luca Arcoini dagli Stati Uniti dopo un periodo di lavoro. Di fronte all’abbondanza di improbabili fast food americani che propongono piatti tricolore, Arcoini decide insieme a Roberto De Santis, Paolo Valdem e Dario Marvulli di creare un format dedicato alla lasagna, facendo un test con un’altra icona italica, l’apecar. Il test, che propone la lasagna in una mini-versione, simile al cupcake, si rivela un successo, tanto da spingere i fondatori ad aprile il locale, nel quale la lasagna si rivista in molteplici versioni da quella con pesto genovese, fagiolini e besciamella a quella vegana che toglie l’uovo dall’impasto, lasciando carote, peperoni, zucchine e besciamella, ovviamente senza lattosio.

Infine, la Sicilia arriva a Milano con Muddica, locale da poco aperto in viale Monte Nero: una ristrutturazione accurata degli interni dello studio DiDea (che ha trasformato una vecchia sartoria in due ambienti, che fondono gli arredi in legno e ferro con elementi vintage come le piastrelle e i soffitti originali con travi in legno, così come le mattonelle in gres) si unisce alla valorizzazione delle bontà siciliane, molto spesso presidi slow food. Dal pranzo alla cena passando per l’aperitivo si possono degustare (e comprare) 80 etichette made in Trinacria, e abbinarle a patè di carciofi e melanzane, salumi di Nebrodi, e pane nero di Castelvetrano, paesino in provincia di Trapani che ha dato i natali al proprietario, Adriano Egitto.