Le birre artigianali da conoscere assolutamente

Le birre artigianali da conoscere assolutamente

di Penelope Vaglini

La bevanda al luppolo fa sempre più tendenza, specialmente quando si parla di ricette sviluppate dai birrifici artigianali. Ecco le migliori da provare subito.

Il movimento brassicolo ha vissuto un forte impulso negli ultimi anni, grazie alla nascita di tantissimi nuovi birrifici indipendenti sia nel nord che ne sud del Belpaese. I consumatori sono diventati più attenti e sperimentano con piacere stili internazionali resi “a prova” di palato italiano, attirati da etichette creative illustrate con colori vivaci, che diventano anche oggetti di decorazione della tavola. Pochi giorni fa, durante la fiera Beer & Food Attraction, sono state elette le migliori birre artigianali italiane del 2023 tra oltre 2200 etichette provenienti da 305 birrifici indipendenti (e non). La regione Lombardia ha conquistato più titoli, seguita dal Piemonte e dal Veneto. Ottime anche le produzioni marchigiane e quelle laziali, seguite da Emilia Romagna e Alto Adige. Qui una selezione di quelle da conoscere (e assaggiare) assolutamente.

Smoked After Sauna

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Birrificio Crack

Questa birra lager chiara e affumicata nasce nel birrificio Crak (si scrive CR/AK), situato in Veneto, a Campodarsego. Lo stesso che ha ricevuto ben 4 premi da Unionbirrai al concorso di Birra dell’anno 2023 per prodotti come la Mansueto Riserva Whisky Barrell Aged, affinata 36 mesi in barrique e 24 mesi in bottiglia. La Smoked After Sauna, prodotta per la prima volta nel 2019, ha la struttura di una Pilsner, il cui gusto è reso più ricco dai sentori affumicati e di pane dorato, con piacevoli incursioni erbacee.

Skywalker

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Birrificio Babylon

Babylon si trova a Folignano, spartiacque tra Abruzzo e Marche, in un vecchio birrificio abbandonato riportato a nuova vita nel 2016. Qui nasce la Skywalker, Imperial Stout ad alta fermentazione che prende ispirazione dallo stile inglese. Il Birrificio Babylon la realizza con grani di caffè verde della Costarica affumicati a freddo con legno di ciliegio e noce, entrambi tostati. Ne emergono note leggermente affumicate, rese più complesse dalla presenza di grué di cacao venezuelani. Il sorso è morbido e vellutato, in equilibrio tra dolce e amaro, con interessanti sentori di cioccolato.

Globe Trottel

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Sguaraunda

Tra le chicche prodotte da Sguaraunda, primo impianto artigianale della provincia di Bergamo nato nel 2003 e diventato Agribirrificio nel 2017, c’è la Globe Trottel. Una birra che si ispira alla belga Tripel, realizzata con mais fioccato aromatizzato al pepe rosa e chiodi di garofano. Rifermentata in bottiglia, non viene pastorizzata, né filtrata e si presenta con un volume alcolico del 9%, un buon corpo e delicati sentori di frutta conferiti dai lieviti.

Blackout

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Birrificio Rurale

Menzione speciale alla birra nera del Birrificio Rurale di Desio. Si chiama Blackout ed è ispirata alle Stout irlandesi ad alta fermentazione, molto aromatiche, dense e cremose. I malti tostati contenuti nella ricetta emanano intense note di caffè e di cioccolato, riprese anche al palato, con un finale dolce di liquirizia. La bassa gradazione alcolica (4,2% vol) la rende perfetta da portare a tavola insieme a crudi di pesce e dessert a base di cacao.

Perfect Mosaic

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Birrificio Crack

Prodotta esclusivamente con il luppolo da aroma Mosaic, sviluppato dalla Hop Breeding Company e rilasciato sul mercato a partire dal 2012, la Perfect Mosaic è una birra Single Hop del birrificio Crack che nasce da un’attenta selezione di luppoli. Questa varietà, infatti, è tra le più complesse da scegliere a causa del vasto ventaglio aromatico che varia in modo significativo in base alla zona di coltivazione. Il risultato è una birra dagli aromi tropicali di mango, papaya e mirtilli, con la particolare nota dank che ricorda la canapa.

Genny

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Soralamà Alta Birra

Con il suo profumo fresco e balsamico in cui spicca nettamente l’aroma di genepì, Genny è una birra che nasce dalla creatività italiana e dal legame con il territorio, caratteristiche che le hanno permesso di aggiudicarsi la medaglia d’oro in occasione della I edizione di Birra dell’Anno – Fruit & Herbs Beer. Il mastro birraio di Soralamà Alta Birra ha interpretato lo stile belga della Blanche inserendo nella sua ricetta la scorza di limone e il fiore di genepì, l’artemisia che cresce nella Val di Susa al di sopra del 2000 metri. Il risultato è una birra fresca di grande bevibilità che dà il meglio di sé al momento dell’aperitivo ma non disdegna pesce e pizza. L’oro assegnato a Genny segue di pochi mesi quello ottenuto dalla pluripremiata Slurp di Soralamà come migliore Italian Pils alla XVIII edizione di Birra dell’Anno.