Cucine regionali, cocktail bar e interior studiati ad arte: quali sono le novità da provare prima dell’arrivo dell’anno nuovo a Milano

CUCINA NAPOLETANA

La prima iterazione lontana dalle origini, e dalla sede storica a Napoli, Terrazza Calabritto è arrivata a Milano, situandosi non distante dalla stazione Garibaldi. Un’apertura che tiene fede ai natali partenopei, mettendo nel menù i grandi classici del ristorante di Enzo Politelli, come gli spaghetti alla granseola serviti direttamente nel carapace del crostaceo o la mozzarella di bufala croccante con cuore di tartare. L’interior design, invece, è un omaggio all’estetica dei maestri milanesi come Portaluppi e Gio Ponti, espresso però con l’utilizzo di materiali come bronzi e marmi che richiamano al settecento decorativo partenopeo. Un esempio è la grande parete affrescata nella sala ristorante da Massimilano Mastronardi che richiama un giardino neo-rétro. Fedeli alle tradizioni ma ben disposti a sperimentare, complice la clientela milanese, è possibile gustare anche una tartare di branzino in un guazzetto tiepido di pesce, la pastiera scomposta, o ancora la pasta mista con patate, provola, polpo e lime. Oltre all’offerta gastronomica ci si può anche fermare al crudo bar guidato da Paolo Viola, e provare del sashimi insieme ai signature drinks, come il New Age ( whiskey Wild Turkey, Amaro Riserva Berta, Terre Arse Marsala Florio, Punt e Mes, Bitter al Cioccolato e Sciroppo alla Vaniglia) o il From London to Milano (Sabatini London Dry gin, Aperol, sciroppo d’acero, English breakfast tea, lime). Un viaggio sensoriale ed estetico che ha già conquistato la capitale meneghina.

L’ABRUZZO A MILANO

Sempre di cucina regionale si parla, ma cambiando location. In questo caso ci si sposta in Abruzzo, località che ha sempre visto, almeno nella capitale lombarda, delle trasposizioni all’insegna della tradizione, sia nel menù dove hanno sempre dominato i classici arrosticini, che nell’interior dal sapore rustico. Un assunto sconfessato da Penelope a casa a Milano, format che nasce appunto in Abruzzo, dove è già aperto a Sambuceto. Interior gioiosamente barocco, i piatti sono in ceramica di Castelli e i menù ricordano i libri contabili, mentre l’offerta culinaria spazia oltre il classico arrosto di carne, dalla tartare di ricciola con pinzimonio alla vellutata di zucca con pane al gorgonzola e stracotto al Montepulciano con purea di patate alla provola.

BISTROT DI DESIGN

Dell’Apollo avevamo già parlato tempo fa. Il locale milanese con una importante programmazione musicale non distante dal Naviglio era già diventato ritrovo degli amanti della nightlife. La novità è che al suo interno lo spazio dedicato alla ristorazione è stato reinventato. Il bistrot si chiama Luna, ed è arredato in tema, appunto, lunare, con l’aiuto di Seletti, con elementi di design che omaggiano il modernariato. La cucina, invece, è curata da Bruno Cossìo, docente di una delle più rinomate scuole di formazione gastronomica, l’Alma, e mischia ricette tradizionali con prodotti multi-etnici. Anche gli appuntamenti si rinnovano, con un calendario che ospiterà incontri letterari e serate dedicate al varietà oltre ai classici spazi musicali. Per la cena di Capodanno, però, ci sarà il djset del collettivo Rollover, promoter e dj che sono dietro la creazione del posto stesso.

AL BANCO DELLA PESCHERIA

Scegliere le pietanze direttamente dal bancone, e farsele cucinare sul momento. Una tradizione, quella pugliese del ‘fornello’, di solito applicata alla carne. L’idea di traslarla sul pesce è venuta a Fabio Ingrosso, che a Lecce ha aperto la prima Pescheria con cottura. Una trasposizione arrivata da qualche mese a Milano, e diretta da Mimmo Persano. Interior dal gusto rétro, riferimenti continui alla tradizione salentina, il pesce si può scegliere dalla lavagnetta che indica il fresco di giornata, che spesso arriva direttamente dalla Puglia oppure dal classico mercato del pesce di Milano. Nel menù le orecchiette al sugo di cernia (con pasta preparata dallo stesso ristorante oppure proveniente dal pastificio Mancini), laganaro alle cozze, e polpo in pignata (un’altra classica preparazione pugliese utilizzata però per l’agnello). Un posto, la Pescheria con cottura, dove è possibile fermarsi anche solo per l’ora dell’aperitivo sperimentando i cocktail del bartender Paolo Mastropasqua o scegliendo tra le 120 etichette di vino italiane e straniere. Assomiglia all’interno di una nave, con tanto di oblò, la Pescheria Virgilio aperta in zona Cadorna. Guidata da una famiglia già proprietaria di una storica pescheria milanese, il locale funziona ovviamente anche da mercato di prodotti freschissimi, che si possono anche gustare a pranzo o all’ora dell’aperitivo, scegliendo tra capesante all’arancia, ostriche Amélie, sushi e sashimi, o pesce spada alla messinese.

SICILIA A COLAZIONE

Un viaggio nel profondo Sud, Gelsomina Pasticceria ha aperto a fine Novembre in zona Repubblica a Milano, attraendo golosi e non. Infatti, non solo dolci sono presente in questo locale che nell’interior, guarda alle atmosfere siciliane, piastrelle in ceramica di Vietri dipinte a mano, stoviglie recuperate nei bric à brac e fichi d’India che campeggiano in maestosi vasi. Certo, la colazione è un momento sacro, tra cassate, crostatine con confettura di gelsi neri e cannoli allo zenzero (con i dolci pensati da Marco Spera, precedentemente nel ristorante milanese di Filippo La Mantia) ma a pranzo si possono gustare arancini al ragù con funghi porcini su pormentier di patate e porri, orecchiette con broccoli e peperoncino, panelle con crema di avocado e limone e polpette con ragù di pomodori san Marzano e ricotta salata.