A Milano, tutti pazzi per la pizza. Ecco le nuove aperture in città

La pizza sta conquistando Milano. Lo testimoniamo le nuove aperture che in questi ultimi mesi hanno segnato la vita gourmet del capoluogo lombardo. Ecco i nuovi locali che fanno tendenza sotto la Madonnina:

Berberè Ha aperto nel cuore del quartiere Isola di Milano il quinto locale dei fratelli Matteo e Salvatore Aloe. Le sale del Circolo Sassetti, ideate per la socialità, sposano oggi il principio di convivialità che sta alla base di Berberè: uno dei punti di forza del locale è infatti la formula degustazione, che permette di provare più pizze, servite una alla volta, in condivisione tra i commensali. La pizza Berberè è con maturazione naturale: il processo di maturazione dell’impasto dura almeno 24 ore e viene realizzato senza lievito chimico, ma attraverso l’impiego di pasta madre viva. Per il topping si spazia dal Pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto al Fiordilatte bio Querceta, dalle carni della Macelleria Zivieri, ai capperi di Salina. Il menù cambia con il cambiare delle stagioni e tra le pizze in carta ci sono: pomodoro, nduja di Spilinga, Caciocavallo; barbabietola in crema, porri saltati e olive; zucca cotta al forno, funghi di bosco saltati, parmigiano reggiano, fiordilatte e olio alla salvia.

Lentini’s Piastrelle bianche a ricoprire tutti i muri, tavoli in legno nero, un’affettatrice Berkel all’ingresso, ventilatori a soffitto, divani imbottiti: questa l’atmosfera che si respira nel nuovo locale che Nicola Lentini, in società con il calciatore Ciro Immobile, ha aperto a Milano. La pizza di tradizione napoletana la fa da padrone anche qui, come nei locali di Torino, con una pasta lievitata naturalmente 24 ore; non mancano però le pizze al tegamino e per i più estrosi le baguette ripiene, lunghe almeno 70 cm. L’attenzione per le materie prime è come sempre massima: lo testimoniano i petit appetizer, come quello con Burrata di Putignano, o le Tapas di Pan de Cristal con Jamón Joselito, ma anche i primi e i secondi piatti che vanno dagli ziti di Gragnano alla frittura di paranza.

Lievità Il giovane Giorgio Caruso in poco tempo è diventato un punto di riferimento per il mondo della pizza non solo milanese. E con lui Lievità, il locale che dopo via Ravizza ha recentemente aperto anche in via Sottocorno. Quattro parole per descrivere la pizza proposta da Caruso: nutriente (realizzata con farina integrale e semi-integrale di tipo 1, entrambe di grano tenero 100% italiano, selezionato e macinato a pietra); leggera (l’impasto è a lunga maturazione – dalle 24 alle 48 ore – ed è realizzato con lievito madre); qualità (le materie prime utilizzate per i topping sono in gran parte Dop, Igp e presidi Slow Food); gourmet (la selezione e l’accostamento degli ingredienti è frutto di una costante ricerca). Qualche esempio? I pomodori che vanno dal Giallo del Vesuvio al San Marzano; formaggi come il Provolone del monaco o la provola affumicata di Agerola; l’aglio rosso di Nubia, le alici di Cetara, il limone di Sorrento Igp. Tra le pizze gourmet in carta non perdete quella con il baccalà mantecato e la Carpaccio con noci, gorgonzola piccante Dop e carpaccio di manzo affumicato.

Da Michele Affonda nella più antica tradizione napoletana, quella del popolare quartiere Forcella, la pizza di Michele Condurro. Di grandi dimensioni (esce dal piatto) la pizza ha un cornicione non troppo alto, come quella tipica del centro storico di Napoli, dove questa famiglia ha iniziato la sua attività nel lontano 1870. Nel rispetto di quello stile che ha reso la famiglia Condurro famosa per Marinara e Margherita, qui le pizze si farcisono con ingredienti selezionati come la Mozzarella di Bufala campana e il Fior di Latte di Agerola. La proposta gastronomica è affiancata da fritti, insalate e dagli Sfizi della cucina di Antonio Schiano che chiude il menù con i dolci classici della tradizione napoletana.