Oops, I Dropped the Balsamic, il cocktail di Massimo Bottura

Oops, I Dropped the Balsamic, il cocktail di Massimo Bottura

di Penelope Vaglini

Ideato dalla coppia di mixologist alla guida del migliore bar del mondo, questo drink è un inno all’Italia e alle sue eccellenze gastronomiche più pregiate, come l’aceto balsamico

Quando Takahiko Kondo, Sous Chef di Massimo Bottura, ha inavvertitamente fatto cadere a terra una crostatina, è nato uno dei dessert più celebri dell’Osteria Francescana. Si chiama “Oops! Mi è caduta la crostata al limone” ed è una celebrazione dell’imperfezione, un concetto così affascinante per Bottura, da trasformare un errore in un piatto tristellato. Un chiaro esempio di genio in cucina e intuizione, elementi che hanno permesso alla Francescana di entrare nella “Hall of fame” dei World’s 50 Best Restaurant, dopo aver conquistato il primo posto nel 2016 e nel 2018. Dall’incontro con altri due pezzi da novanta, Agostino Perrone e Giorgio Bargiani, rispettivamente Director of Mixology e Head Mixologist del Connaught Bar di Londra, è nato un cocktail gastronomico che celebra un’eccellenza del gusto tipicamente italiana. Sul palco di Identità Cocktail, al congresso di Identità Golose 2021, i tre hanno infatti presentato “Oops, I Dropped the Balsamic”, drink che attinge dalla tradizione e si proietta nella contemporaneità dell’alta mixology, con una visione avanguardista.

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Massimo Bottura, Agostino Perrone e Giorgio Bargiani a Identità Cocktail

Non chiamatelo condimento

L’aceto balsamico Villa Manodori del Gruppo Francescana, imbottigliato fin dall’apertura del ristorante di Modena (era il 1995), è una sorta di link liquido tra Bottura e le tradizioni culinarie del suo territorio. Un ingrediente pregiato, che in poche gocce racchiude un potenziale di gusto senza pari, capace di donare una nota “gastronomica” anche a un cocktail. Più di un condimento, il balsamico è un elemento che può diventare protagonista di una miscela, aprendo le porte a nuove contaminazioni tra cucina e mixology, per assottigliare i confini tra le due arti della tavola. È il caso di Oops, I Dropped the Balsamicdrink che parte da un ingrediente gastronomico come l’aceto balsamico di Massimo Bottura, per donare complessità a una celebre ricetta del Connaught Bar.

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Oops, I Dropped the Balsamic, Lateef Photography

Oops, I Dropped the Balsamic

L’ultima creazione di Ago Perrone e Giorgio Bargiani, è infatti un twist su Good Fellas, drink masterpiece che si può ordinare nel cocktail bar londinese e che a sua volta è una rappresentazione contemporanea di una miscela nata in onore del musicista italo-americano Francesco Fanciulli, di cui scriveva Albert Stevens Crockett nel libro “Old Waldorf Bar Days”. Simile a un Manhattan, la ricetta del “Fanciulli” preferisce il bourbon al più classico rye whiskey, mentre la dolcezza del vermouth è stuzzicata dalla nota mentolata di un fernet. La versione del Connaugth Bar, incorpora i sentori erbacei direttamente nel distillato, lasciando in infusione delle foglie di cardamomo nero all’interno del bourbon per donare una nota dolce, intensificata dal vermouth rosso di Torino e resa più complessa da una vaporizzazione mediterranea all’elicriso. A completare il drink, c’è un ingrediente pregiato come il Dark Cherry di Villa Manodori, con le sue note fruttate.

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Massimo Bottura, Credits Marco Poderi

Aceto e mixology, perché l’abbinamento funziona

Anche se l’impiego di un balsamico in miscelazione può sembrare azzardato, in realtà gli aceti sono utilizzati da sempre in sostituzione degli agrumi per intensificare l’acidità. Basta pensare agli shrub, dei mixer preparati bilanciando zucchero, frutta e aceto. Non c’è da stupirsi, quindi, se l’aceto balsamico firmato da Bottura diventa un elemento essenziale per conferire rotondità e maggiore viscosità al cocktail. “Il Good Fellas è sempre stato un drink simbolo del nostro modo di fare miscelazione. Interpreta la più classica tradizione cocktail in chiave moderna, con ingredienti e sapori che raccontano storie straordinarie” svelano Perrone e Bargiani. “Degustare un cocktail, così come un piatto, significa anche assaporarne il passato, il presente e il futuro. Fa parte di un’esperienza che va al di là del gusto. La presenza dell’aceto balsamico in questa miscela dimostra l’uso versatile che possiamo fare del nostro bagaglio enogastronomico”.Oops, I Dropped the Balsamic” celebra così le radici italiane dei due mixologist, la tradizione del saper fare e l’eccellenza del territorio modenese. “Il nome? Una dedica a uno dei piatti più celebri dell’Osteria Francescana, richiamato dalle gocce del Dark Cherry, che cadono all’interno del drink, proprio come la celebre crostata di limone di Bottura” concludono i mixologist. Un impeto di creatività che trasla la bellezza dell’imperfezione nel fascino magnetico del liquido che riempie il bicchiere.

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Agostino Perrone, Giorgio Bargiani, Lateef Photography

La ricetta del cocktail gastronomico

Chi volesse sperimentare questo drink gastronomico anche a casa, dovrà per prima cosa mettere in infusione tre foglie di cardamomo in una bottiglia con 125 ml di bourbon per 24 ore. Il passo successivo è quello di preparare lo sciroppo, mescolando due bacche di cardamomo nero con 100ml di sciroppo di zucchero all’interno di un blender da cucina. Il composto dovrà poi macerare per due ore ed essere filtrato in un contenitore. Completati questi passaggi, all’interno di uno shaker con ghiaccio andranno inseriti 40 ml di bourbon whiskey infuso con foglie di cardamomo, 10 ml di sciroppo al cardamomo nero, 20 ml di vermouth rosso di Torino, due dash di bitter aromatici a piacere e un cucchiaino di Dark Cherry Villa Manodori. Dopo una shakerata vigorosa, la miscela andrà filtrata all’interno di un calice da vino con un cubo di ghiaccio, guarnita con una ciliegia e degustata in totale relax all’ora dell’aperitivo.