Consigli utili per la riuscita di un orto urbano nel nuovo libro di Sandra Longinotti, Home Kitchen Garden. Con ricette di cucina per tutti

Che sia sul balcone, sul davanzale di una finestra o sul terrazzino la differenza è minima: sempre si tratta di orto urbano, ovvero di un orto di città dove le piante crescono in vasi, facilmente coltivabili, altrettanto semplicemente trasportabili. Per metterlo in piedi non serve avere il “pollice verde”, ma basta seguire pochi consigli pratici ed il successo è assicurato.

Lo garantisce Sandra Longinotti, giornalista e food stylist, autrice del libro HOME KITCHEN GARDEN Orto in città: botanica, cucina e lifestyle (Nomos Edizoni), piccolo manuale di stile per giardinieri da cucina (o cuochi da giardino) che ai consigli utili per l’orto urbano perfetto unisce facili ricette con cui utilizzare il proprio raccolto.

Un libro nato a Savona “in un campo di cipolle in fiore che mi ha fatto pensare a quanta bellezza si racchiuda in un bulbo, che si può tritare per un battuto o piantare in un vaso aspettando che fiorisca” e per il quale sono state selezionate 14 piante orticole, spontanee e floreali interessanti per gusto, forme e colori, di cui si possono mangiare i fiori e differenziabili per stagionalità (Acmella, Amaranto, Begliuomini, Begonia, Borragine, Carciofo, Cipolla, Crisantemo, Finocchietto, Lavanda, Nasturzio, Rosa, Rosmarino e Viola). Tutte corredate di ricette, sempre con erbe o fiori eduli del balcone, eseguibili da chiunque: si spazia dagli “Spiedini di frittata” ai “Carciofi crudi in salsa piccante” ai “Panini al carpaccio di spada e lavanda” di cui segue qui il procedimento.

Per un orto urbano senza barriere che fa funzionare anche il “pollice più nero” Sandra Longinotti da allora i suoi tre “fundamentals”: 

  • Osservare. Le piante mandano messaggi visivi, se stanno bene si vede, se hanno qualche problema pure. Alcune specie avvicinano le foglie per diminuire la traspirazione quando hanno sete, e fanno il contrario se hanno ricevuto troppa acqua. I parassiti solitamente lasciano messaggi sul fogliame oppure li trovate proprio lì… un’occhiata tutti i giorni è il miglior pollice che vi possiate augurare!
  • Toccare. Certi terricci sono molto scuri e sembrano bagnati anche quando non lo sono. Comprimere leggermente la terra con un dito è la cosa migliore per capire quanto è umido.
  • Eliminare. I sottovasi che trattengono l’acqua facendo marcire le radici. Le foglie e i fiori secchi per far rifiorire la pianta e non privarla di energie inutilmente. E infine l’ansia, quella di non fare abbastanza, che poi si trasforma facilmente in troppe annaffiature, spesso con pessime conseguenze.

Per cimentarsi invece in cucina:
Panini al carpaccio di spada e lavanda

Ingredienti per 4 persone; preparazione 15 minuti; marinatura 15 minuti

12 panini bianchi mignon
400 g di carpaccio di spada
80 g di caprino
1 cucchiaio di mascarpone
1 cucchiaio di yogurt greco
il succo di 2 lime non trattati
1 manciata di soncino
1 rametto di aneto
12 spighe fiorite di lavanda bianca per uso alimentare
2 spighe fiorite di lavanda rosa per uso alimentare
1 cucchiaino di farina
olio extravergine d’oliva, fior di sale, pepe bianco in grani

Preparazione

  1. Metti il carpaccio di spada su un vassoio che lo contenga senza doverlo sovrapporre, spruzzalo con il succo di lime, condisci con un filo d’olio, cospargi di foglioline di aneto tagliuzzandole con le forbici e lascia marinare 1/4 d’ora.
  2. Nel frattempo mescola il caprino con il mascarpone e lo yogurt. Incorpora delicatamente i fiorellini di una spiga fiorita di lavanda rosa e 1/2 cucchiaino da caffè di pepe bianco pestato nel mortaio.
  3. Taglia a metà i panini, con uno stecchino trafiggi in diagonale le calotte, spolverizzale leggermente di farina e fai passare nel foro praticato in ciascuno il gambo di una spiga fiorita di lavanda bianca.
  4. Spalma il composto di formaggio sulla base dei panini, cospargi con i fiorellini di lavanda rosa rimasti, disponi sopra il carpaccio sgocciolato e poi il soncino, spruzza di sale e copri con le calotte.