Tra tradizione e alta cucina: trattorie milanesi, street food d’autore, angoli con nuove formule gourmand

La ‘trattoria’ è il passato e il futuro dell’alta ristorazione. ‘Perché – ci spiega Luca Iaccarino (due gradi di separazione dalla famiglia Iaccarino del locale Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi a Napoli) i grandi chef hanno la passione per questo tipo di cucina di tradizione e desiderano avere un rapporto con una clientela non necessariamente e non sempre fatta di sapienti gourmet. Non è un caso se, proprio di recente, Davide Oldani mi diceva che per cucina pop intende non una cucina democraticamente economica, bensì una cucina fatta di sapori del territorio e di piatti tipici come il risotto”.

Al curatore della Guida I Cento di Milano (realizzata con Stefano Cavallito e Alessandro Lamacchia e edita da EDT) relativa ai migliori 100 ristoranti di Milano e che mixa tavole dell’alta ristorazione ad altre più easy chic, abbiamo chiesto un consiglio sui 5 migliori luoghi pop di Milano, dalle trattorie alle gastronomie gourmand. ‘Accanto al classico ambiente mangereccio meneghino tipico degli anni ’60 e ’70, abbiamo trovato locali contemporanei curati da giovani che fanno della buona cucina mixando le tradizioni italiane’.

La più divertente: Al Mercato Noodle Bar, formula al contempo ‘easy e pettinata’, aperto da Eugenio Roncoroni e Beniamino Nespor. Gastronomicamente parlando, venire qui è come fare un viaggio dal Sud America al Sud Est asiatico. Cosa si mangia? Noodles, naturalmente, ovvero spaghettoni d’ispirazione asiatica. Non mancano hot dog gourmet, cocktails e miscelati, molto buoni anche quelli della categoria hangover (cioè dopo sbronza).

Consiglio: dato che non si può prenotare, andarci prima delle 20 o dopo le 23.
Al Mercato Noodle Bar, Viale Bligny 3 – 0287064274

La più stilosa: per l’atmosfera sembra un (moderno) bistrot parigino. Ma Pisacco si trova in Brera. Qui la cucina è nelle mani dello chef Fabio Gambirasi e dalla carta si possono scegliere piatti griffati che però non perdono di vista il mood meneghino, come il risotto alla milanese. Alcune proposte si possono scegliere in due ‘taglie’, a seconda dell’appetito: è possibile anche avere un piattino per accompagnare un calice di vino. Ci piace perché qui è possibile scegliere fra cucina creativa o più ‘regular’ senza spendere più di 40 Euro.
Pisacco restaurant & bar, via Solferino 48 – 0291765472

La novità 2014: LadyBù. Un incrocio felice, un progetto con al centro il Caseificio ciociaro Anteo di Castrocielo e gli enfants terribles Alessandro Negrini e Fabio Bisani, gli chef di Aimo e Nadia. A gestire il locale, Riccardo Orfino. ‘Ci piace – dice Iaccarino – che due chef del ristorante più ristorante di Milano, cioè Aimo e Nadia (insieme a Cracco, naturalmente) abbiano aperto un locale che valorizza al massimo la cucina italiana e dove non spendi più di 20-25 euro”.
LadyBù, Via Buonarroti 11 – 0239401487

La tradizione: Un Posto a Milano. Una cascina nel centro della città, un luogo che non ti aspetti. Si entra nel locale vero e proprio dopo aver attraversato la corte con giardino. Bello e divertente, con una grande cucina milanese, ma con un pizzico d’Italia (vedi le pappardelle e le sarde in saor). Il bravo Chef Nicola Cavallaro da poco propone anche una pizza con ripieno gourmet, con ingredienti selezionati.
Un Posto a Milano, Via Cuccagna 2 – 025457785

Per chi ama lo street food made in Italy: Mangiari di Strada. Un posto davvero interessante che propone tutti, ma proprio tutti i cibi di strada italiani. Il locale è come una grande gastronomia, con finestroni e casse di verdure: l’impressione, addentando un arancino, è quella di essere al mercato di Ballarò a Palermo.
Mangiari di Strada, Via Lorenteggio 269 – 024150556