Lo stile hip hop degli street artist dei bassifondi di Los Angeles celebra le invenzioni sportive di Onitsuka Tiger

Nella penombra della Dogana di via Valfonda a Firenze, un crepuscolo artificiale. Lo rischiarano i fari di una Cadillac parcheggiata al centro del pavimento industriale. Andrea Pompilio firma per Onitsuka Tiger un quadretto di breakdance metropolitana (gli acrobati da strada si esibiscono davvero durante lo show in piroette mozzafiato). Il corredo genetico sportivo del marchio giapponese si galvanizza con l’estro del designer italiano, qui concentrato in una personale meditazione della cultura hip hop. Ne risente, in senso creativamente positivo, la collezione per la primavera-estate 2014. Felpe over con cappuccio e bermuda, t-shirt e pantaloni da tuta riflettono come un caleidoscopio la street art dei bassifondi di Los Angeles, con il corredo visivo di grafiche digitali che strizzano l’occhio ai graffiti. Cammeo in più la capsule per la donna, che non rinuncia alle viserie e agli zainetti in rete sportiva del corrispettivo maschile.

Testo Gabriele Verratti

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