L’incidente d’auto che uccise Grace Kelly avvenne nello stesso tratto di strada panoramica, sopra Montecarlo, location di una sequenza di corsa in auto nella commedia di Alfred Hitchcock, Caccia al ladro, film che fu anche occasione dell’incontro con il principe Ranieri III di Monaco. (Olycom)
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Col passare degli anni la principessa Grace cominciò a perdere la battaglia con la bilancia, allargando di molto il girovita: secondo le malelingue era il troppo amore per la bottiglia. (Olycom)
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La meccanica dell’incidente d’auto che il 14 settembre 1982 uccise Grace Kelly è sempre rimasta oscura. L’unico interrogativo valido è chi fosse al volante: c’è chi pensa che la principessa stesse dando lezione di guida alla figlia Stéphanie, rimasta lievemente ferita
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Cliente fedelissima di couturiers francesi, in particolare di Dior, la principessa Grace sceglieva gli abiti sui disegni delle collezioni o si recava di persona alle maison, come nel caso di Balenciaga. Ma in guardaroba teneva sempre capi creati a Hollywood per la MGM
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Per La ragazza di campagna, il film che la consacrò con l’Oscar nel 1954, al fianco di Bing Crosby, Grace Kelly fu la terza scelta. Rifiutarono la parte Jennifer Jones e Greta Garbo, dopo aver visto il look assai poco glamour del personaggio
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Per Hitchcock era l’incarnazione della donna ideale (“Signora in piedi e vestita, donnaccia nuda e distesa”). Secondo i pettegoli di Hollywood manteneva queste promesse nella vita. Collezionava flirt con i colleghi di set. I più impegnativi con William Holden e Bing Crosby
E’ stata una donna che visse due volte, e non in un film di Alfred Hitchock, il regista che l’adorava, ma nella realtà. Grace Kelly è stata regina a Hollywood prima di salire al trono del principato di Monaco. In tutti e due i ruoli fu all’altezza dell’impegno, tanto da meritare, come attrice, l’Oscar, premio mai più ottenuto da una star con una carriera così scarna, e da assicurare, come principessa, grandi fortune a uno Stato minuscolo e indifeso. In tutti e due i ruoli fu osannata e chiacchierata. Perché era una donna dalle due ombre: facciamo luce in sette mosse.