Armani fa il suo debutto nella nautica di lusso

Armani fa il suo debutto nella nautica di lusso

di Angelo Pannofino

Gran serata nel quartier generale di Italian Sea Group a Marina di Carrara per presentare Admiral 72 by Giorgio Armani, il primo dei due megayacht firmati dal grande stilista

E dunque, dopo quello sulle terre emerse, Re Giorgio espande il suo dominio anche sui mari, salpando alla loro conquista a bordo di uno yacht Admiral di cui ha disegnato la linea e gli arredi interni: «Il mare e il design sono due mie grandi passioni», ha commentato: «Con questa nuova collaborazione ho esteso al mondo della nautica la mia idea di arredo, nella quale, come nella moda, estetica e funzione vanno in accordo unendosi in uno stile naturale ed elegante. Un progetto molto stimolante che mi ha consentito di creare con Armani/Casa ambienti personalizzati, come abiti su misura».

La barca toccherà il mare a inizio 2024 ed è un Admiral GA lungo 72 metri. Taglia XL, piuttosto rara nel mondo della moda, meno in quello della nautica dove scafi di queste dimensioni sono classificati come “megayacht”. Le cose in grande, insomma, ma senza ostentare troppo, come da tradizione della casa: ne è un esempio l’evento, anzi il “mega evento”, viste le dimensioni, organizzato per svelare la barca la sera di sabato, 11 febbraio, a Marina di Massa, nel quartier generale di The Italian Sea Group, operatore globale della nautica di lusso (quotato su Euronext Milan) a cui fanno capo i brand Picchiotti, Tecnomar, Perini Navi e, appunto, Admiral.


È stato un incontro di grandezze: quella dell’imbarcazione; quella del talento dello stilista piacentino, inesauribile anche a 88 anni; quella del gigantesco hangar che ospita lo scafo in costruzione e ha fatto da location per un evento perfetto in ogni dettaglio nonostante l’imponente numero di invitati (650): tutti accolti da una cena a lume di candela, con catering del tristellato Da Vittorio, il ritmo delle portate sincronizzato a meraviglia con uno spettacolo dal vivo (curato dall’agenzia parigina Inspiration) di un livello tale che non ha fatto rimpiangere neanche per un secondo la concomitante serata finale del Festival di Sanremo. E alla fine, infatti, Kasia Smutniak e Claudia Gerini in prima fila, tutti gli ospiti in piedi a saltellare e ballare e dimenarsi, nei limiti consentiti dagli abiti da gran sera.


È stato il gran finale di una serata iniziata con un discorso di benvenuto del padrone di casa, Giovanni Costantino, fondatore e amministratore del gruppo nautico, che, dopo aver snocciolato i vari traguardi raggiunti, si è via via fatto più sciolto quando ha raccontato la genesi della collaborazione con Armani: l’idea che gli viene in mete mentre è ammira una vetrina di Armani/Casa, a Milano; quindi la proposta fatta recapitare allo stilista; i successivi mesi di studio e di confronto tra i team dei due gruppi per valutare la fattibilità del progetto e infine, quando tutto sembra ormai portare verso l’agognato “sì”, da Milano arriva un secco “no”. Un classico “no di Armani”, figlio di quelle doti che hanno permesso ad Armani di diventare Armani: la cura maniacale di ogni dettaglio, l’attenzione assoluta a che tutto ciò che porta il suo nome rispecchi il suo gusto e abbia la sua approvazione, e poi quel senso lombardo per il lavoro, la dedizione. E quindi niente “sì”, non ancora: prima, racconta Costantino, Armani vuole incontrarlo di persona. E lui, a quasi 60 anni, si ritrova emozionato come un ragazzino prima di un esame mentre in macchina si dirige verso Milano per incontrare lo stilista.


La fine è nota. Che l’incontro sia andato bene lo dimostra l’enorme scafo in costruzione che fa da quinta di grande effetto per la sfilata delle collezioni uomo e donna primavera/estate 2023, che segue al discorso di Costantino e precede la cena.


L’embrione di questi 72 metri di scafo è stato un disegno di qualche centrimetro, con la silhouette della barca, fatto a penna da Armani nella dedica del libro di cui, al termine del loro incontro, lo stilista ha fatto dono a Costantino per sugellare il nuovo sodalizio: «Mi ha detto questa è la prima barca che disegno per te», conclude Costantino (in realtà sarà la prima di due). Un progetto che inizialmente doveva riguardare solo gli interni e poi si è esteso al design di tutta la barca. Immediatamente riconoscibile come “Armani” anche guardando il mare dall’entroterra: linee nette, minimalismo, essenzialità, pulizia, spazio, luce, materiali preziosi, toni neutri. Lusso non ostentato. Per quanto si possa non ostentare una barca lunga 72 metri