Da Leasure a P-Leasure, come cambia l’entertainment secondo Bompas & Parr

Da Leasure a P-Leasure, come cambia l’entertainment secondo Bompas & Parr

di Penelope Vaglini

L’ultimo trend report dello studio di Experience Design londinese, prevede la nascita di sei tendenze legate all’intrattenimento. Ecco come cambierà il nostro tempo libero nel 2030.

L’idea di svolgere attività legate piacere e al divertimento è storicamente appannaggio delle classi medio-alte, che avevano l’abitudine di frequentare teatri, sale da musica e balli. Gli stabilimenti balneari hanno aperto le loro porte nell’800 proprio per concedere ai più ricchi dei periodi di villeggiatura nelle affascinanti località costiere europee. Punto in comune di tutte queste esperienze, è sempre stato incontrarsi con gli altri e, quando le attività di leasure sono diventate alla portata di tutte le tasche, il concetto di tempo libero è cambiato.

Oggi l’intrattenimento passa anche attraverso Instagram, dove 500 milioni di utenti pubblicano quotidianamente attività ed esperienze vissute al di fuori del lavoro. Per gli influencer e i content creator, grandi eventi come Coachella non sono più momenti per godere della musica, ma occasioni per produrre foto e video, sfruttando gli stravaganti background che da sempre caratterizzano la manifestazione. Il bisogno spasmodico di condivisione sta letteralmente saturando il mondo virtuale ed esasperando l’idea che, rendere pubblico il proprio tempo libero, sia più importante che viverlo realmente.

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Courtesy Bompas & Parr

Bompas & Parr, studio di Experience Design specializzato nella creazione di esperienze di degustazione insolite, ha elaborato un trend report in cui analizza i cambiamenti del settore dell’intrattenimento, facendo previsioni su quelle che saranno, da qui a 8 anni, nuove attività di tendenza. Con l’ironia e lo stile provocatorio che da sempre contraddistingue il collettivo, i sei trend rientrano nel cappello della definizione P-Leasure, ovvero un nuovo modo di ricercare il piacere. Ecco come cambierà l’entertainment e quali saranno le “cose da fare” nei weekend del 2030 secondo Bompas & Parr.

Streaming Districts

Nonostante il numero di abbonamenti a Netflix sia drasticamente calato nell’ultimo anno, altre piattaforme come Disney+ continuano a crescere, confermando il bisogno di un luogo virtuale dove scegliere che cosa guardare e in quale momento. E se questo spazio uscisse dai confini degli schermi e diventasse reale? Bompas & Parr ha immaginato dei quartieri dove “vivere” le proprie serie TV preferite, con effetti speciali e cambi di scena resi possibili dalla realtà virtuale. In questi spazi sarà possibile incontrare altri appassionati e socializzare, magari parlando dei propri attori preferiti. Unica regola: vietato lo spoiler.

Bank Time

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Courtesy Bompas & Parr, credits BFA

Si dice che il tempo sia il nuovo lusso e l’accelerazione post-lockdown lo conferma. I ritmi serrati, gli eventi e gli impegni sempre più numerosi, fanno desiderare di avere a disposizione giornate di 36 ore. Per questo motivo, lo studio di design londinese immagina delle future “banche del tempo” per accumulare e ritirare ore di tempo libero da dedicare allo svago. Infatti, secondo David Eagleman, Direttore del Baylor College of Medicine’s Laboratory for Perception and Action, la percezione del tempo, come quella visiva, può essere facilmente manipolata. Ci aspetta quindi un futuro dove le illusioni ottiche diventeranno illusioni temporali?

Everlasting Evolution

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Courtesy Bompas & Parr, credits Ann Charlott Ommedal

L’“eterna evoluzione” teorizzata da Bompas & Parr riguarda la crescente tendenza a decentralizzare la creatività, dando al pubblico gli strumenti necessari per co-creare i contenuti da osservare e le esperienze da vivere. Sexyland ad Amsterdam è un esempio: un club members-only dove i 365 soci organizzano eventi, concerti e roller disco. Nei prossimi anni, iniziative come questa prenderanno vita all’interno di edifici dedicati, in cui i visitatori potranno progettare esperienze inedite. Produzioni teatrali, mostre ed esperienze di degustazione saranno offerte a tutti i membri del club, riuniti poiché accomunati da interessi simili.

What Does Heaven Look Like Anyway?

Da bambini, l’immaginazione riesce a creare mondi fantastici e diventa uno strumento per imparare a conoscere il mondo che ci circonda. Crescendo, purtroppo, tende a lasciare il posto a una visione più razionale, mentre le esperienze di vita stimolano la nascita di preconcetti che impediscono alla mente “dei grandi” di viaggiare libera e spensierata. Se le attività ricreative del futuro fossero immaginate dai bambini, sarebbe possibile ritornare (per qualche ora) a una dimensione di spensieratezza capace di rilassare e divertire come dei bambini. Selfridges l’ha già fatto con Super Futures, progettando le sue vetrine estive grazie alla visione di un gruppo di bambini tra i 5 e 12 anni.

Ultra personalised fun

Un altro modo per fuggire dalla realtà sarà legato a esperienze completamente personalizzate sulla base degli interessi personali e dei gusti di ogni individuo. La saturazione di contenuti social, infatti, tende a omogenizzare l’estetica e l’intrattenimento, appiattendo la visione globale e portando alla ricerca di qualcosa di inedito. Grazie all’intelligenza artificiale, Bompas & Parr immagina un futuro dove, al posto degli occhiali 3D, si indosseremo degli smart glass con cui lo spettatore verrà catapultato all’interno di una pellicola, diventando esso stesso protagonista della narrazione. Una fuga perfetta dall’omologazione della realtà.

Underwater Frontiers

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Courtesy Bompas & Parr, credits Ann Charlott Ommedal

Il 71% della Terra è ricoperto d’acqua e gli ambienti marini rappresentano un’opportunità incredibile per la nascita di nuove forme di intrattenimento (purché sostenibili e rispettose della biodiversità). Nel punto più a sud della costa Norvegese, si trova già un ristorante subacqueo progettato da Snøhetta, il primo di questo genere ad aprire in Europa. In un futuro non troppo lontano, Bompas & Parr prevede la nascita di nuovi spazi sotto il livello del mare, come gallerie d’arte, musei e cinema. D’altronde, perché comprare biglietti per andare nello spazio quando ci sono così tanti luoghi ancora inesplorati sul nostro pianeta?