La coreana che ama l’Europa. Compatta, aggressiva e con l’animo gentile del motore full hybrid

Design forte, convincente e look aggressivo per il primo Huv firmato Kia. Ovvero l’Hybrid Utility Vehicle piccolo, robusto, intrigante, capace di emissioni di Co2 contenute a 90 grammi per chilometro. Si chiamerà Niro e ufficialmente sbarcherà in Europa solo a fine 2016, anche se Icon l’ha già guidata in anteprima durante una prova esclusiva organizzata nei dintorni di Seoul, vicino al centro Ricerca e Sviluppo del colosso coreano a Namyang.

Compatta, per semplificare la vita di città, realizzata per oltre il 50% con acciai ultra resistenti e pannelli leggeri, Niro è un crossover moderno lungo 435 centimetri (altezza 153, larghezza 180 cm) e promette un’estetica interessante. Tuttavia siamo ancora lontani dal debutto ufficiale e persino qui in Corea viaggiamo ancora con la carrozzeria camuffata, per mantenere segrete le forme definitive anche se l’immagine che vedremo a fine 2016 non si discosterà troppo da quella della concept car vista al recente motorshow di Francoforte.

Le dimensioni compatte sono il risultato di quel capitolato fortemente voluto dai vertici coreani per premiare lo sviluppo di nuove soluzioni urbane, attente sì agli ingombri, ma altresì concentrate sul look per non sacrificare mai l’aspetto di vetture che sulla falsa riga delle besteller Soul e Sportage stanno conquistando Europa e America.

Inoltre, essere un’auto ecologica non deve corrispondere per forza a essere un’auto bruttina, così come l’origine asiatica non equivale per forza a gusti e stili troppo lontani dai nostri, e da quei codici identificativi tanto amati in Europa. Anche per questo Niro è affidata e firmata proprio dal team europeo del chief designer Gregory Guillaume, alla guida del centro design Kia proprio a Francoforte. C’è di più. Nonostante Niro sia un modello completamente inedito, cioè senza riferimenti diretti a veicoli e generazioni precedenti, che si tratta di una Kia è chiaro al primo sguardo. Merito di superfici e proporzioni sportive, marcate, bold come direbbero nel centro stile Kia in California; superfici in cui sono perfettamente integrati dettagli ed elementi distintivi come la griglia col caratteristico aspetto a ‘naso di tigre’ e i nuovi fanali, stressati sugli angoli per creare un tutt’uno con la carrozzeria.

Niro è anche il primo veicolo che il costruttore sviluppa partendo da zero, cioè dalla fase progettuale, per portare su strada la sola trazione ibrida; full hybrid, ha infatti due motori che lavorano in concerto. L’elettrico da 32 Kw alimentato dalle batterie agli ioni di litio è ibridato con quello endotermico, si tratta cioè di un motore benzina 1.6 GDI da 105 cavalli di nuova concezione, della famiglia di propulsori che qui a Namyang, il centro R&D Center, chiamano in gergo “Kappa”. Il primo agisce sull’asse anteriore, il secondo su quello posteriore: il risultato è così un 4X4 di fatto. Ci basta uscire dal recinto e percorrere strade comuni per apprezzarne le doti.

I due motori lavorano all’unisono e senza distrazioni, restituendo una marcia fluida e brillante, specie quando si preme a fondo sull’acceleratore o si alternano le modalità di guida pre-impostate Eco e Sport. Basta un clic sui comandi del volanti del volante multifunzione per cambiare mappatura e dettare un ritmo diverso al cambio automatico doppia frizione di serie a 6 rapporti. Rientrando a fine test c’è anche il tempo per scoprire che il 2016 di Kia sarà all’insegna della guida autonoma e di una pattuglia di nuovi modelli eco-friendly, a cominciare dal primo motor show dell’anno: il CES di Las Vegas (6-9 gennaio).