Storia
 a tappe dell’utilitaria di lusso di tre generazioni

L’appuntamento è fissato per il 18 novembre: a Londra un grande party saluta il nuovo modello Mini, dal giorno seguente sotto i riflettori dei motor show di Los Angeles e Tokyo. Più grande e rivisitata nei tratti (che ancora ricalcano, evolvendoli, gli originali disegnati da Issigonis nei Cinquanta), la terza generazione di questa vettura segna la rivoluzione meccanica che oggi vuole maggiore potenza, minori consumi, riduzione di emissioni nocive. Se esteticamente il carattere non tradisce i codici originali, sotto il cofano i motori diventano potenti twin-turbo, hanno tre e quattro cilindri da 1,5 e 2 litri e promettono prestazioni mai viste prima. L’abitacolo, sempre caratterizzato dal grande strumento centrale, accoglie tutte le più irrinunciabili fissazioni contemporanee: dalla connessione always on agli ausili elettronici per una guida sicura ed efficiente.