Yamaha SCR950

Yamaha definisce Sport Heritage i modelli della famiglia Faster Sons, moderni con lo sguardo al passato e la possibilità di essere personalizzati con facilità. In questa nicchia di gamma si colloca la SCR950. La sigla e la cilindrata non sono casuali, perché la SCR950 è un’abile variazione scrambler sulla piattaforma cruiser della XV950. Per capire che senso ha, è necessario ragionare da americani.

  • Cos’è. Una moto stradale che, con le gomme giuste e un paio di accorgimenti, se la cava anche in fuoristrada. Scrambler appunto, un genere nato in California nei Sessanta dei Beach Boys e che da almeno tre anni è diventato un tormentone di stile e di mercato. Alla Yamaha mancava da molti anni, così negli States hanno pensato di ricavarlo da una cruiser, la XV950, che a sua volta era stata modellata su un’altra filosofia di moto tipicamente West Coast come il bobber. Tutto chiaro? In gergo si chiama factory custom – cioè personalizzazione di serie – e come tutti i paradossi genera situazioni interessanti. La SCR950 conserva il bicilindrico, il telaio e le dimensioni della XV, ma con un outfit che si rifà esplicitamente alla mai dimenticata enduro XT 500. Il serbatoio a goccia conquista nel bicolore rosso/bianco su parafanghi grigi, meno in nero. Al posto delle fiancatine, la solita tabella ovale.
  • Come va. Niente male: il motore raffreddato ad aria gira bello rotondo e pastoso con i suoi 52 cavalli (quindi 23 in meno dell’altra Scrambler, la Ducati), che arrivano subito già ai bassi. La coppia massima di 8.1 kgm a 3.000 giri suggerisce che la SCR950 dà il meglio con una guida fluida. Meglio usare poco il cambio e godersi l’elasticità del motore, ulteriormente ammorbidito dalla trasmissione finale a cinghia. Le ruote a raggi da 19” e 17”, la sella più alta e piatta, le pedane arretrate e rialzate e il manubrione con tanto di traversino concedono un moderato fuoristrada nonostante la lunghezza e i due quintali e mezzo di peso della piattaforma. Con le Bridgestone TW semitassellate si va senza problemi sulle strade bianche, si può azzardare anche il guado, ma è meglio non chiedere troppo.
  • Come potrebbe essere. Un po’ quello che volete, con la ventina di accessori originali a disposizione e il prezzo di 9.890 euro. Per la sua natura atipica è ottima per chi abita o ama vagabondare fuori mano, magari in collina. Un set di ammortizzatori più consistenti è in testa alla lista degli acquisti. Bisognerebbe anche fare qualcosa per il coprifiltro dell’aria, che batte fastidioso sul ginocchio destro. E poi via, senza pensieri.