Orologi da uomo. Skeleton, a cuore aperto
Complessi movimenti meccanici lasciati a vista in tutta la loro ornamentale bellezza
Skeleton in inglese, squelette in francese, scheletrato in italiano. Vocaboli che, richiamandosi alla riduzione all’osso della materia, su un orologio ben esprimono la tecnica, difficile quanto portatrice di grande raffinatezza estetica, di traforo del meccanismo.
BREGUET, NEL SEGNO DELLA PRECISONE
Si deve alla genialità di Abraham-Louis Breguet (1747-1823) l’invenzione del tourbillon, un dispositivo che compensava gli errori di marcia dei segnatempo dovuti alle sollecitazioni che ricevevano quotidianamente. E oggi, la marca che ne porta il nome rinnova quella tradizione applicando il tourbillon a un modello cui aggiunge la complicazione del calendario perpetuo (indicazione di data, giorno, mese e anno, bisestile compreso).
Classique, a carica manuale con cassa in platino e cinturino in pelle, movimento di manifattura con calendario perpetuo e tourbillon, numerazione individuale e firma Breguet
VACHERON CONSTANTIN, GO CLASSIC
Il quadrante scheletrato riporta l’essenziale indicazione di ore, minuti e secondi (sulla gabbia del tourbillon), segnalati da semplici indici a bastone. Un’estetica che ben esprime la grande classicità di Vacheron Constantin, non a caso considerata la più antica manifattura d’orologeria al mondo, come attestato dalla data di nascita risalente al 1755 e avvenuta a Ginevra. La cassa ha diametro di 42,5 millimetri e il bracciale è dotato di chiusura deployante.
CONSTANTIN
Overseas, a carica
automatica con
cassa e bracciale
in titanio, movimento
di manifattura
formato da 186 componenti con tourbillon. La versione in oro rosa è sulla cover di questo dossier d’orologeria
GRAND SEIKO, ANIMA E STILE JAP
È il primo modello con tourbillon prodotto da marchi del Sol Levante e nasce subito con una bella particolarità: l’integrazione del dispositivo che fornisce forza costante al meccanismo e del regolatore di marcia, cioè il tourbillon. La scelta stilistica è quella del quadrante decentrato, per la massima visibilità al movimento. Molto appropriata la scelta del nome Kodo, che in giapponese significa “battito del cuore”.