Tag Heuer e Vernasca Silver Flag, auto storiche in gara

Tag Heuer e Vernasca Silver Flag, auto storiche in gara

di Federico Fabbri

TAG Heuer si conferma official timekeeper della piccola Goodwood italiana e celebra a Vernasca i suoi orologi dedicati al mondo delle corse

“Questa non è una gara, è un concorso d’eleganza dinamico”, ricordano gli organizzatori ai piloti raccolti intorno a loro per il briefing pre-partenza. I piloti annuiscono sornioni: chi con un’espressione tra il serio e il faceto, chi incrociando lo sguardo del proprio compagno di salita con aria di sfida.

Sì, perché oggi, da venticinque edizioni a questa parte, la Vernasca Silver Flag non è più una corsa vera come tra il 1953 e il 1972, bensì una gustosa rassegna in movimento per auto d’epoca e non. Uno show genuino nel cuore delle colline piacentine, un rendez-vous tra collezionisti e appassionati di motori, un’emozione lunga nove chilometri in quel nastro d’asfalto che corre da Castell’Arquato a Vernasca.


Vernasca Silver Flag, courtesy TAG Heuer

TAG Heuer, la Maison elvetica che più d’ogni altra ha scritto la storia della cronometria sui campi di gara motoristici in tutto il mondo, ha scelto ancora una volta questa Goodwood nostrana per alimentare la sua passione e il suo legame inscindibile con l’universo automotive. Una partnership, quella con la Vernasca Silver Flag, ormai di lunga data, visto che TAG Heuer è main sponsor ed official timekeeper dell’evento da più di dieci anni.

Nel weekend del 11 e 12 settembre, il borgo medievale della Val d’Arda ha riacceso i motori dopo lo stop del 2020 causa pandemia. Il team di TAG Heuer ha schierato cinque vetture: una rara Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione del 1968, una meravigliosa Porsche 906 del 1966, una Porsche 911 Targa degli anni Ottanta, nonché le velocissime 911 (997) GT3 Cup EVO e 911 (991) GT2 RS Clubsport. Al nostro arrivo nel paddock ce le siamo trovate lì, pronte alla “sfilata” ed esposte tra alcuni dei segnatempo più noti della Maison: il Carrera Porsche Limited Edition, il Monaco Calibre 11 e il Carrera Chronograph.


Vernasca Silver Flag, courtesy TAG Heuer

È un attimo che lo speaker annuncia la partenza degli apripista ed è tempo di infilarsi tuta ignifuga, sottocasco e casco. Affrontiamo la prima salita a fianco di Nicola Fortuna sulla sua rombante Fulvia, un gioiellino a trazione anteriore di soli 850 kg. I commissari sventolano lo start e la Lancia arancione è già nel pieno dei lunghi rettifili di fondovalle, interrotti solo dai birilli delle chicane artificiali.

Dopo la celebre curva ad angolo retto in quel di Lugagnano inizia un vero e proprio tracciato in salita, dove s’alternano curve e tornanti con pendenze che arrivano anche al 10%. L’esperto Nicola fa un gran lavoro di braccia per infilare il muso della vettura esattamente dove vuole, senza risparmiare mai un cavallo. Nemmeno per sbaglio. La run si conclude positivamente dopo una manciata di minuti, avendo quasi raggiunto una Ferrari 250 SWB — che vanta 8 cilindri in più e circa il triplo della potenza — partita 30 secondi prima.


Vernasca Silver Flag, courtesy TAG Heuer

La salita pomeridiana, invece, la facciamo a fianco di Sébastien — figlio di Nicola — che al via fionda subito la sua GT3 Cup EVO facendo urlare il 6 cilindri boxer e snocciolando tutte le marce disponibili. La vettura, che dispone di quasi 500 cavalli, è una bestia: scorbutica, violenta e, ovviamente, velocissima. 

Tra una chicane e l’altra si passano i 240 km/h e sul ponte in discesa dopo Lugagnano la macchina sembra pronta al decollo. Giunti nella parte più guidata, la Porsche è un missile terra-terra: Sébastien chiude in scioltezza ogni tornante a filo di drift, bruciando ogni metro disponibile e bloccandoci il respiro in gola fino al traguardo. 


Vernasca Silver Flag, courtesy TAG Heuer

La Vernasca Silver Flag è un piacere tutto made in Italy: un colpo di fulmine che coinvolge i cinque sensi fin da subito, lasciando un ricordo indelebile nella mente e nel cuore di chiunque apprezzi il vecchio e caro suono di quei motori furiosi che tra poco scompariranno dalla pubblica piazza fino a data da destinarsi.