Matteo Paolillo

Il tour di Matteo Paolillo stavolta non è stato quello promozionale di Mare fuori. L’attore che nella serie interpreta Edoardo Conte ha portato in giro per l’Italia Come te, il suo primo album: Milano, Padova, Torino, Bologna, Roma e infine Napoli, lungo tutto dicembre 2023.

La carriera da attore e quella musicale si accompagnano e si rincorrono. Il tour è partito due settimane dopo che A vuo frnì, il suo nuovo singolo, è uscito seguendo ‘O mar for e Origami all’alba (rispettivamente doppio disco di platino e triplo disco di platino) e ovviamente sul palco dei concerti non andava in scena la solita performance. Parti recitate, ospiti, proiezioni e immagini con le quali Paolillo interagisce, per dirla con le sue parole: «Sono show in cui non sono sul palco solo in veste di cantante: faccio dialogare il mio corpo con le immagini del Led Wall per unire recitazione e musica».

Matteo Paolillo

È la dimostrazione più evidente del doppio binario che vuole percorrere, per creare una carriera come al momento non ce ne sono in Italia. Nessuno da noi è Tiziano Ferro e Pierfrancesco Favino insieme. Paolillo ambisce a quello, anche se da noi è più frequente che dei musicisti affermati affianchino a quella carriera anche una serie di lavori di recitazione, ma una figura veramente ibrida non c’è.

Nato a Salerno ma già dai 18 anni residente a Roma, diplomato al Centro sperimentale, è noto più che altro come attore, perché quella parte della sua attività al momento gli ha dato il successo. Ma la musica è altrettanto importante: «Alle volte avere dei modelli può essere pericoloso, perché potresti essere tentato di cercare di percorrere la loro stessa strada, ma magari gli anni sono diversi o il contesto è diverso e rischi di rimanere insoddisfatto».

Trench e pantaloni Brunello Cucinelli

Il primo spazio che Matteo Paolillo ha conquistato è noto: Mare fuori. La serie è di Rai Fiction, ma è disponibile anche su Netflix, ed è animata da un gruppo di attori tutti alla prima grande esperienza. Il successo è potentissimo: «Già quando andava su Rai Due lo share era alto e ho notato quasi subito che la gente cominciava a riconoscermi per strada e chiedermi foto», poi sempre di più e sempre di più, una crescita che andava di pari passo all’arrivo della serie su RaiPlay, alle ospitate a Sanremo e poi al passaggio su Netflix.

Tutto di Mare fuori è stato particolare del resto. Partiti insieme e diventati famosi insieme, gli attori della serie avevano iniziato con la ferma intenzione di collaborare e aiutarsi. Non raccontando ognuno la storia del proprio personaggio, ma pensando alla storia più grande che li coinvolge tutti: «Arrivato il successo ci siamo detti che non dovevamo perdere quello spirito di gruppo, quell’aiutarci a vicenda, perché ci aveva migliorati tutti. Anzi, abbiamo iniziato a trasmetterlo agli attori arrivati nelle nuove stagioni per includere anche loro nel gruppo».

Cardigan e pantaloni Loro Piana

Mentalità da compagnia teatrale, del resto Paolillo ha scoperto la recitazione, con il teatro, già a scuola, e poi la Scuola nazionale di cinema. Si è insomma formato nella maniera più canonica e forse per questo ha anche uno sguardo più autoriale. Per i videoclip dei suoi brani partecipa all’ideazione, suggerisce immagini da creare e fa un lavoro che si avvicina all’idea di regia, come per Origami all’alba in cui, dice, «raccontiamo l’addio di un ragazzo e una ragazza che si lasciano. Però lo raccontiamo in reverse, dall’addio all’incontro. Questo mostra bene la ciclicità del brano: ogni volta che c’è un tramonto c’è un’alba, ogni volta che c’è una morte c’è una vita e viceversa».