La grande distribuzione studia nuove formule per attirare clienti anche nelle piccole incombenze quotidiane: ecco i negozi packaging-free, hi-tech o virtuali

Tecnologia e tradizione, rispetto per l’ambiente e consumi personalizzati, tra frigoriferi pensanti e soluzioni per ridurre l’impatto ambientale: le tre facce dei supermercati del futuro, tra progetti già varati e avveniristiche tentazioni.

Il supermercato ecologico – Addio imballaggi in plastica, alluminio o tetrapak: il supermercato del futuro saluterà per sempre gli ingombranti detriti della quotidianità domestica, impossibili da riciclare e difficili da smaltire. Diffusa in tutta Europa, la spesa packaging free è l’ultima tendenza degli shop che hanno scelto la strada dei prodotti sfusi, venduti all’etto o al chilo. Ultimo (e più estremo) progetto quello aperto a Berlino, dove Sarah Wolf e Milena Glimbovski hanno inaugurato il primo negozio al mondo interamente packaging free. Il loro Original Unverpackt offre 600 prodotti rigorosamente senza confezioni, dal caffè all’olio, dalla pasta alla farina, dal vino fino al dentifricio, venduto – per risparmiare anche sullo spazio – in pastiglie. Bandite, naturalmente, le buste di plastica: ai clienti è permesso portare le confezioni da casa. Bottiglie incluse. In Italia, qualche esempio: Negozio leggero, la mappa dei punti vendita che commerciano in detersivi sfusi, la catena francese bio che ha aperto vari punti vendita anche in Italia Bio c’bon.

Il supermercato hi-tech – Carrelli che tracciano la spesa, frigoriferi in grado di prevenire le richieste del cliente, app con cui scegliere e comparare il prodotto desiderato prima ancora che arrivi sugli scaffali. E un comodo telepass per saltare, eventualmente, la fila alle casse. La tecnologia sta cambiando il volto dei supermercati, e i primi esperimenti nascono anche in Italia. Da poco la Coop ha cominciato a utilizzare una tecnologia per monitorare gli spostamenti dei clienti: si chiama RetailerN  e per ora, scrive il Sole 24 Ore, è stata adottata solo in provincia di Trento. ‘Con la nostra tecnologia’, spiega Diego Taglioni, fondatore della startup U-Hopper, ‘possiamo fornire ai clienti un’app per raccogliere i punti della spesa, informazioni sui prodotti, alert sulle promozioni e una mappa per raggiungere uno specifico prodotto’.

E il supermercato che… non c’è – La comodità della spesa on line e la continua crescita di app per smartphone dedicate allo shopping potrebbero infine condurre a un terzo scenario: il supermercato completamente virtuale. Succede già, da un paio di anni, a Seoul, dove il gruppo Tesco ha ‘aperto’ in una stazione metro un muro-shopper virtuale per pendolari: uno schermo che rappresenta un classico scaffale da supermercato, su cui il frettoloso viaggiatore può ordinare la spesa con un semplice gesto, avvicinando lo smartphone al prodotto digitalizzato. Acquisti da fare, letteralmente, di corsa. E consegna assicurata all’orario desiderato.