L’abbigliamento montagnard diventa internazionale grazie alla passione di quattro soci innamorati della Val d’Aosta

Una sfrenata passione per il territorio è all’origine dell’esperienza di Valgrisa: l’unica linea di abbigliamento che utilizza modelli, codici cromatici, base-line e risorse della tradizione valdostana. “Il nostro progetto è nato dalla consapevolezza che la Val d’Aosta presenta molte realtà artigianali poco conosciute”, racconta Alessandra Fulginiti, una dei soci dell’azienda con il marito Andrea Nicola (vulcanico farmacista ideatore anche di un’omonima linea di prodotti fitocosmetici di montagna a base di erbe officinali coltivate in Valle d’Aosta), l’imprenditore valdostano Nicola Rosset e la moglie di questi Sissi. “A differenza di altre regioni, come il Sudtirolo, la Val d’Aosta non ha mai esportato le sue tradizioni in fatto di abbigliamento. Così abbiamo deciso di farlo noi”.

La società si è formata nel dicembre del 2004 e il primo capo è stato messo in commercio nel marzo 2005. “Esaminando le illustrazioni del tempo e intervistando vecchi valdostani doc, abbiamo studiato la modellistica dell’abbigliamento usato a metà Ottocento dai gardiacaccia di Vittorio Emanuele II e dalle guide alpine di quell’epoca. Poi abbiamo fatto una ricerca sui materiali: materie prime pregiate come la lana delle pecore autoctone Rosset, di cui esistono circa duemila capi divisi tra poco più di cento allevatori. Quindi, ci siamo affidati a cooperative tessili di alta quota che utilizzano ancora telai di antica concezione: la Les Tisserands di Valgrisenche per le lane e la Lou Dzeut di Champorcher per la canapa, altro materiale un tempo coltivato in via sperimentale nella regione. Sono lavorazioni di grande qualità: in un’ora di lavoro effettivo con quei macchinari si ottengono una quarantina di centimetri di tessuto di canapa”.

Il risultato è uno stile montagnard apprezzato non solo in Italia ma anche in tutto il mondo: elegante e classico, è reso indossabile anche oggi per la reinterpretazione attuale dei modelli nel rispetto della tradizione, e funzionale grazie alle nuove tecnologie che permettono di riproporre in chiave moderna antiche lavorazioni come la Byonic Finish, che rende i capi resistenti all’acqua proprio come la battitura con martelli di legno, usata un tempo per ottenere lo stesso effetto.

© Riproduzione riservata