080 Barcelona Fashion: dove moda, design e architettura s’incontrano

080 Barcelona Fashion: dove moda, design e architettura s’incontrano

di Digital Team

Dal 25 al 28 ottobre 2021 080 Barcelona Fashion ha accolto nello straordinario Espacio XC i nuovi talenti creativi della moda catalana

Creatività, innovazione, sostenibilità. Queste le forze rivoluzionarie che proiettano 080 Barcelona Fashion nel futuro globale della moda. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione interamente digitale, dal 25 al 28 ottobre, dall’interno del meraviglioso Espacio XC di Xavier Corberó, ha visto sfilare i talenti più promettenti della moda catalana. Promossa dal Governo Regionale della Catalogna, 080 è una piattaforma unica, che combina moda e location iconiche, e mette Barcellona sulla mappa della moda globale. Icon ha selezionato i talenti più innovativi, quelli da tenere d’occhio, di cui sentiremo di certo parlare.

THE (REAL) GARCIA – Genderless

Brand basato a Barcellona con uno stile pratico e funzionale, lo slogan di The (Real) Garcia è: “Be Less, Be Better, Be (REAL)”. Mini-manifesto per un consumo responsabile, esprime una filosofia della sostenibilità e dell’autenticità, che incorpora nei suoi design, e un modo di vestire rilassato, senza rinunciare a estetica e qualità. The (Real) Garcia è disegnato e progettato all’interno di una ex-fabbrica tessile nei dintorni di Barcellona, con un archivio unico di tessuti e quotidiani industry.  Fedele alla filosofia del brand, la collezione si basa su idee di flessibilità e funzionalità, proponendo un guardaroba essenziale di nuovi classici per la vita quotidiana, con un’attitudine globale e genderless.

EÑAUT

Nato in Guipúzcoa e basato a Barcellona, nel 2017 si è laureato in Fashion Design allo IED, e dopo una breve esperienza nell’industria, nel 2018 crea il suo brand. EÑAUT, ha un’estetica minimalista e un’etica sostenibile. La collezione autunno inverno 2021-22 si chiama Bost perché in catalano significa “cinque”, e questa collezione è la quinta. Il che dà l’idea del minimalismo di EÑAUT. Bost è ispirata ai flysch, gruppi di rocce che riflettono la storia del pianeta in strati che cristallizzano un tempo geologico. Questo libro della natura è il punto di partenza per una collezione che ha come colori principali il nero, il grigio e il bianco, e alterna durezza e morbidezza: poliestere riciclato, lana rigenerata, pelle vegana, e tricot. Gli strati minerali sono rappresentati da righe e pieghe, come nella composizione duale dei capi. I gioielli artigianali e le borse sono di Tò Garal e Nonnai.

PAOLA MOLET – Genderless

Paola Molet sogna la moda da quando era piccola e la considera in primo luogo un mezzo di espressione delle sue emozioni più profonde. La collezione è in memoria di Camille Claudel, famosa scultrice francese dal tragico destino, rinchiusa in manicomio dai parenti perché viveva sola e le piacevano i gatti. Camille Claudel, per Paola Molet, è una di quelle artiste che si ricordano più per il loro amore della vita, che per le opere. Ma l’amore si vendica delle donne che hanno dedicato la loro vita all’arte e hanno avuto la sfortuna di innamorarsi di un altro artista. In questo caso, il famoso scultore Rodin. La collezione vuole essere una riflessione, mettendolo in discussione, su “L’uomo. Il creatore. L’allegoria della perfezione.”

ÁLVARO CALAFAT

Álvaro Calafat, come in un film americano, scopre il suo lato artistico a un corso di cucina. Dal cibo alla moda il passo è breve, e così decide d’iscriversi alla Scuola d’arte di Cádiz, dove crea la sua prima collezione, Tobalo, ispirata alla cultura artigianale dell’Andalusia, sua terra d’origine. La collezione invernale è il secondo capitolo del suo saggio di laurea. Intitolata Recuerdo, nasce dal bisogno di esplorare i nostri ricordi, in un’epoca che ha abolito il passato, i giorni belli e brutti che ci hanno reso quello che siamo. Nella storia che ha ispirato la collezione, il protagonista Leo, riceve una lettera inaspettata, con un biglietto e un indirizzo per accedere al museo delle sue memorie. Come si capisce, la collezione è molto personale, e incoraggia lo spettatore a visitare a sua volta i propri ricordi, per creare la sua storia.

JÚLIA G ESCRIBÀ – Genderless

Júlia G Escribà è una giovane designer catalana che ha presentato, per la prima volta, una collezione genderless con una tecnologia di termoregolazione sviluppata dalla NASA, completa di logo della Fondazione US Space. La stilista esprime la sua preoccupazione per l’emergenza climatica ed è impegnata a cambiare lo scenario inquinante dell’industria tessile, con un marchio urban e tecnologico che possa migliorare le condizioni dell’umanità di fronte al riscaldamento globale. La collezione che ha presentato alla settimana della moda di Barcellona si chiama Utopia, e indaga, attraverso uno studio dell’atemporalità dei colori, come l’utopia creata dalle nuove tecnologie sia spesso interpretata come distopia. L’obiettivo principale della collezione è presentare questo doppio significato e fornire dati ed esempi per comprendere le nuove tecnologie come qualcosa di utile per la creazione di un’armonia sostenibile.

ANTONIO MARCIAL – Genderless

Dopo aver terminato gli studi in Belle Arti e Fashion Design presso l’Università delle Arti di Londra, Antonio Marcial è tornato in Spagna, dove ha lavorato come designer e couturier di Santiago Bandrés (Madrid). Antonio Marcial è un brand genderless dallo stile decostruito. La collezione s’intitola Cruel and Soft ed è una riflessione sulle emozioni oscure dell’uomo, che esplora la violenza dell’uomo sia come individuo che come specie. Le domande che Marcial si pone, che hanno assillato il Novecento, sono enormi: “Quanto deve essere viscerale e brutale la violenza prima di essere notata? Siamo davvero così insensibili? E questa insensibilità è dovuta alla nostra natura violenta?”.

LR3 LOUIS RUBI – Genderless

LR3 nasce nel 2019 con l’idea di creare capi con un forte fattore emotivo e di mettere i clienti al centro del processo produttivo. Il brand ha una collezione permanente, composta da modelli genderless che vengono riprodotti in nuovi tessuti e colori, e una taglia unica, con cui può vestire tutti i tipi di corpo. I designer di LR3 hanno abbandonato le rispettive carriere di ballerino e direttore d’immagine per avviare uno studio di consulenza per diversi marchi e lanciare il proprio progetto. La collezione si concentra su nuovi tessuti e materiali che creano volumi inaspettati, anche grazie alle lane vergini mischiate al poliestere, riciclato da bottiglie di plastica. La palette di colori è ispirata alla pittura di Francis Bacon e Lucian Freud. Naturali e neutri come il nude, il tortora, il cioccolato, l’oliva e il cammello, si mescolano al fucsia, allo smeraldo e al giallo. Giustamente, lo styling sottolinea come i capi, che sono tutti taglia unica, cambino a seconda di chi li indossa.

AVELLANEDA

Avellaneda, che come motto ha “No grunge, just glamour”, si autodefinisce fashion designer, direttore creativo, icona di stile e celebrity stylist. E infatti, i suoi clienti  includono celebrità come Nieves Álvarez, Ronnie Wood e Jaime de Marichalar, e lui stesso è frequentatore abituale degli uomini più eleganti di Spagna. L’immagine che ispira la collezione, Mon coeur bat la chamade, un po’ surreale nel mondo post-lockdown, suona come un auspicio: la città ruggisce, una donna cammina con sicurezza felina, la giungla urbana custodisce “segreti, passioni, infiniti romanzi, promesse eterne e momenti di divertimento inauditi”. A questa donna Avellaneda offre stampe animalier, astratte e fiere, top scintillanti al posto della classica blusa, tailleur fluidi e sahariane sexy.

MARTÍN ACROSS – Genderless

L’estetica di Martín Across come nella preposizione “across”, “attraverso”, è incastonata tra i ricordi d’infanzia, i paesaggi andini dell’Ecuador, l’aria salmastra delle coste spagnole e i colori mutevoli del dormiveglia. I suoi disegni, genderless, sono ispirati a sedimenti, strati e minerali, per viaggiatori curiosi mossi dal desiderio di colore e trasformazione. Ogni capo delle sue collezioni è realizzato a mano in Ecuador con materiali locali, nel rispetto del pianeta. Come Sulla fragile natura della vita, collezione che parla di quello che ci muove ancora, attraverso il movimento del vento e delle correnti marine. Incentrati sull’idea che tutto si muove, i modelli della collezione presentano una varietà di capi  useful  completati da accessori. Le trame e i materiali evocano la sensazione corporea dell’onda che s’infrange sulla roccia e che rifluisce dai corpi e dai vestiti.

PALOMA WOOL – Genderless

Paloma Lanna è nata nel 1989 a San Sebastián, è cresciuta a Barcellona e ha studiato amministrazione e gestione aziendale all’ESADE, mentre lavorava al progetto di moda dei suoi genitori, Nice Things Paloma S. Paloma Wool è nato nel 2014, come progetto di esplorazione artistica multidisciplinare strutturato attorno alle idee e agli spazi generati dall’atto del vestirsi, e opera fuori dagli standard dell’industria della moda.  Per Eternal loop, la collezione invernale, ha sviluppato una serie di capi e stampe dai pattern infiniti e genderless che esplorano l’equilibrio armonico tra ordine e caos. “Everything is connected, the chain has never been broken” è un mantra che esprime una visione di armonia e di fratellanza materiale, di come siamo tutti collegati, dal più piccolo degli atomi all’immensità delle galassie.