Aspesi, il nuovo direttore creativo è Lawrence Steele

Aspesi, il nuovo direttore creativo è Lawrence Steele

di Annalisa Testa

Da Moschino a Prada a Marni. Lawrence Steele ritorna ad Aspesi come direttore creativo delle linee uomo e donna e della comunicazione correlata.

In verità lui, Lawrence Steele, da Aspesi c’è già passato. Dal 1997 al 2004 come consulente d’azienda, poi come art director per la label femminile. Un CV che parla del suo amore per l’arte, un bagaglio che contiene influenze stilistiche giapponesi, un affiancamento importante, quello a Franco Moschino, e poi il passaggio in casa Prada e dalla direzione creativa di Marni insieme a Francesco Risso fino alla sua collezione che unisce l’arte sartoriale alla preziosità di tessuti.

Oggi eccolo alla nomina di direttore creativo di Aspesi. Qui si occuperà di tutti gli aspetti di immagine del marchio, dal design delle collezioni uomo e donna, alla comunicazione. Attesa quindi la sua prima collezione, quella della primavera-estate 2022.

«Quello che trovo affascinante di Aspesi è la ricchezza dei valori che il marchio porta con sé, visti da ogni angolazione. C’è un forte legame con la sobrietà tipicamente italiana, mescolata ad una ricerca di durevolezza che è mai come oggi è di assoluta importanza», ha dichiarato lo stilista. «Il valore da esplorare è il carattere umanistico del brand: mettere al centro la persona, creare abiti che uniscono bellezza e funzione e che sono strumenti dell’individuo, strumenti di espressione. Il mio intento è quello di percorrere questa strada, guardando al mondo e al momento storico, perché la tempestività è la caratteristica saliente del nostro dna».


Lawrence Steele, nuovo direttore creativo di Aspesi ritratto da Max Vadukul

Lawrence Steele avrà il compito di arricchire la gamma emozionale di Aspesi, espandendo e articolando la portata di uno stile che alla frivolezza volatile oppone una consapevolezza militante, sotto il segno del made in Italy.

«Uno stile elegante e rigoroso. Una ricerca studiata, mai urlata», riflette Andrea Tenerani, direttore di Icon. «Un approccio alla moda che mantiene puro quel delicato equilibrio tra rigore e innovazione. Potrebbe essere l’allievo perfetto di Giorgio Armani».