Calzature fatte ad arte

Calzature fatte ad arte

di Silvia Perego

Visita alla Manufacture de Souliers Louis Vuitton di Fiesso D’Artico, nella Riviera del Brenta, dove nascono tutte le calzature della maison. Alla scoperta di un’antica
tradizione, che oggi viene tramandata e si evolve grazie alla passione di ogni artigiano

Quando, da Parigi, la direzione artistica invia il bozzetto della scarpa alla Manufacture de Souliers Louis Vuitton di Fiesso D’Artico – nella Riviera del Brenta, in Italia – Gigi inizia a sagomare un pezzo di legno per creare la forma su cui sarà costruito il nuovo modello: «Questo è un lavoro manuale, e non può essere fatto diversamente», ci racconta l’artigiano, chiamato “formier”. «Con i computer si disegnano i prototipi 3D, ma per realizzarli fisicamente è necessario il tocco, l’intuito umano che non può essere sostituito dalle macchine». E dopo aver perfezionato il design, si controllano tutte le misure, «perché questa non è una scultura ma deve diventare un accessorio comodo da indossare. Calcoliamo le corrette proporzioni, l’altezza del tallone, il volume, la vestibilità. È una questione di millimetri».


Non a caso ci troviamo nel cuore del distretto calzaturiero veneto, dove la produzione di scarpe era un’arte già nel 1200 e oggi viene tramandata proprio grazie alla passione di questi artigiani. C’è Roberto, che cuce le suole secondo le tradizionali costruzioni Goodyear e Norvegese e conta ogni singolo punto, perché «devono essere sempre lo stesso numero», ci svela. Ha 40 anni di esperienza, suo padre lo faceva prima di lui e gli ha insegnato la corretta posizione di lavoro: deve tenere le scarpe tra le ginocchia e fare forza con tutto il corpo per praticare i fori a mano, è molto faticoso. 


Con spugne, panni di lana, acqua, colori naturali e cera, Elisabetta realizza, invece, la fase di finitura della patina, che può durare diverse ore per ogni paio, ma rende inconfondibili le calzature maschili eleganti della maison. Ogni scarpa è un’opera d’arte, in cui tradizione e innovazione si fondono. Come testimoniano le sneakers, una sfida continua per il reparto di Ricerca e Sviluppo, che studia nuovi componenti e materiali, sempre più leggeri e performanti.  


Un approccio visionario che caratterizza anche il progetto dell’intero polo produttivo, inaugurato nel 2009. L’elegante edificio dalle grandi vetrate, rivestito di cemento, soddisfa le rigorose esigenze ecologiche: il controllo della temperatura, il riciclo dell’aria e dell’acqua piovana, la diffusione della luce naturale, sono tutti sistemi studiati per produrre un impatto positivo sull’ambiente. Ma non solo, anche sull’essere umano che lavora all’interno, circondato da giardini e dalle sculture di Jean-Jacques Ory e Joana Vasconcelos.