Ermenegildo Zegna, la collezione presentata alla Digital Fashion Week

Ermenegildo Zegna, la collezione presentata alla Digital Fashion Week

di Annalisa Testa

Per l’estate 2021 Alessandro Sartori disegna una collezione in cui si fondono tecnologia e soft tailoring.

La passerella, un sentiero che si snoda tra i boschi dell’Oasi Zegna, un parco naturale nelle Alpi Biellesi in Piemonte. Gli abiti, costruiti per il 35 per cento da tessuti rigenerati, riciclati, rimessi in vita dal direttore creativo della maison, Alessandro Sartori. Sfila nella natura la nuova collezione di Ermenegildo Zegna XXX dissegnata per trovare quel punto in cui tailoring e tecnologia si fondono. Nell’anno in cui la casa fondata nel 1910 a Trivero compie 110 anni, la riflessione è sul significato della presenza di ognuno di noi in questo mondo e il valore delle azioni di ciascuno per il bene del pianeta e dei suoi abitanti. Il racconto, un’esplorazione del legame unico tra natura e macchina che si sfoglia leggendo i 42 look in cui vivono le idee dello stilista.

Tailoring e tecnologia, quindi. Una collezione in cui gli elementi naturali e i telai si fondono in un’armonia dinamica dove gli abiti definiscono in modo impeccabile nuove categorie e soluzioni. Un senso di fluidità e precisione pervade la collezione, tanto nelle forme quanto nelle scelte cromatiche. I volumi sono morbidi e generosi, in una fusione cromatica amalgamata di argilla, gialli primula, rosa ortensia, grigi sienite, blu riverstone, verde carabus, neri ardesia. I materiali sono leggeri ma consistenti: lana, canapa, fibre grezze, lino, carta-seta, nappa effetto carta, lane #UseTheExisting.

Alessandro Sartori, sperimentando soluzioni con spalle calate, scolli profondi, forme stratificate e con senso poetico della funzionalità, espresso da tasche ampie e zip che consentono di espandere i volumi, amplia la ricerca sartoriale di nuove categorie ibride per definire la sua nuova visione di Zegna.

Racconta così al termine del digital show, Alessandro Sartori:

Un momento come questo può facilmente portare a una celebrazione dell’impeccabile precisione della macchina, ma da Zegna, nel rispetto di una profonda tradizione umanistica italiana, crediamo che l’essere umano debba essere sempre collocato al centro, in armonia con la natura.