

Bella la primavera… ma quale giacca mi metto?
Tutti, ma proprio tutti, i modelli ideali per la mezza stagione. Parola di ICON
La primavera è quella stagione di mezzo che, se da un lato ci fa dimenticare il gelo invernale, dall’altro ci mette di fronte a un dilemma quotidiano: quale giacca indossare? Troppo caldo per il cappotto, troppo freddo per uscire senza nulla. E allora? La soluzione te la diamo noi di ICON. Dalla giacca in pelle (spoiler: non c’è solo il chiodo) al blazer con un twist contemporaneo, passando per l’intramontabile sahariana e la giacca a vento in chiave urban, la scelta è ampia e decisamente interessante. Qui trovi tutte – ma proprio tutte – le giacche perfette per affrontare la mezza stagione a seconda del tuo stile e della tua personalità.
Giacca di pelle – Hai l’imbarazzo della scelta, tra biker, bomber e modelli vintage
Se parlando di giacca in pelle pensi solo al chiodo, ti fermiamo subito: stai sbagliando tutto. Proviamo a resettare il mindset. Il mondo delle giacche in pelle è vastissimo, e ridurlo al classico biker sarebbe un peccato. Ci sono i modelli minimal anni ‘90 in stile Helmut Lang, le versioni ispirate ai bomber aviatore, le varsity e persino le giacche dal taglio sartoriale come insegna Saint Laurent by Antony Vaccarello. Senza dimenticarci silhouette vintage, e tutti modelli effetto consumato che sembrano usciti da un film anni ‘70. Il punto è che la pelle è una tela neutra su cui costruire il proprio stile.

Barn jacket – L’unica capace di mettere d’accordo borghesia e la controcultura undeground
Pratica come una giacca da lavoro, elegante quanto basta per una passeggiata in città: la barn jacket è l’anello di congiunzione tra il country club e il circolo intellettuale. Nata come giacca da fattoria nel New England, è stata adottata dal jet set preppy e poi reinterpretata dai radical chic delle metropoli. Carhartt, Barbour e L.L. Bean l’hanno resa un classico dell’abbigliamento funzionale, mentre brand come Ralph Lauren e APC l’hanno raffinata, trasformandola in un capo da città. Oggi è una presenza fissa anche nelle collezioni luxury: pensa alla versione cerata di Drake’s o alle rivisitazioni contemporanee di Prada e The Row, che la trasformano in un capo essenziale del guardaroba urbano. Un tempo simbolo dell’élite rurale, oggi la barn jacket è paradossalmente un pezzo chiave tanto del quiet luxury quanto della controcultura underground.

Giacca di jeans – Non temere il total denim, anzi, abbraccialo
Se il denim-on-denim ti mette in crisi, prendilo come un segnale: è ora di superare la paura e abbracciare il full look. E se Kendrick Lamar lo ha fatto ai Grammy’s (in Maison Margiela), tutti noi possiamo farlo nella nostra quotidianità. Del resto, la giacca di jeans è – per davvero – un pezzo senza tempo, dalle trucker Levi’s ai modelli destrutturati di Maison Margiela, passando per le silhouette oversize di Balenciaga e le versioni raw di APC. Negli anni ‘90, Helmut Lang ha portato il denim sulle passerelle con un’estetica minimalista, mentre oggi brand come Valentino, Bottega Veneta e Diesel riscrivono le regole con trattamenti sperimentali e dettagli couture. Il segreto? Scegliere lavaggi tono su tono e giocare con le proporzioni per un effetto studiato ma mai forzato.

Giacca a vento/tecniche – Non solo per l’outdoor: funzionano anche in città
Un tempo relegata a escursioni e sport estremi, oggi la giacca a vento è protagonista dello stile urbano. Il merito? Dei brand che hanno saputo trasformarla in un pezzo di design, unendo funzionalità e coolness. Pensa alle collaborazioni tra The North Face e Gucci, che hanno reso il nylon imbottito un lusso desiderabile, o agli shell jacket iper-tecnici di Arc’teryx, diventati un cult tra creativi e trendsetter. Anche Prada ha giocato d’anticipo, portando il tessuto Re-Nylon sulle passerelle, mentre Stone Island e C.P. Company hanno rivoluzionato il concetto di outerwear con trattamenti e tinture sperimentali. Oggi la giacca tecnica si indossa con tutto: sopra un completo per un twist contemporaneo o con un total look sporty per un’estetica da città che strizza l’occhio al gorpcore. La regola? Più dettagli high-tech, meglio è. Se cerchi un modello specifico ti consigliamo un’icona: la Mountain Jacket di The North Face (che quest’anno compie 40 anni). Un cult che che negli anni è stato rivisitato da nomi del calibro di Supreme, MM6 Maison Margiela e l’artista KAWS.

Overshirt – Un classico sempre attuale, perfetto per il layering
Né camicia, né giacca: l’overshirt è il capo ibrido che risolve qualsiasi look (soprattutto nelle mezze stagioni). Nata come indumento da lavoro – pensa alle robuste shacket (shirt + jacket) di Carhartt o Filson – oggi è un pilastro dello stile smart-casual. Il suo segreto sta nella versatilità: può essere in lana pesante, in cotone cerato o in velluto a coste, adattandosi a qualsiasi stagione. Negli anni ‘60 e ‘70, la indossavano gli artisti bohémien sopra i dolcevita, mentre oggi brand come Loro Piana, Celine e Acne Studios la reinterpretano con tagli sartoriali e materiali luxury. Il layering è la chiave per sfruttarla al meglio: sopra una T-shirt per un look rilassato, sotto un cappotto per un effetto raffinato. Minimalista o a quadri da boscaiolo? A te la scelta. Consiglio di stile: per un look street punta tutto su Vans, per uno più chic ma ricercato dai un’occhiata alla OE Will Jacket di Octobre Éditions.


Blazer – Sì, ma con carattere: punta sulla particolarità del taglio o texture e fantasie inedite
Anche in questo caso, siamo pronti a smontare i cliché: il blazer non è noioso e non va assolutamente limitato alle occasioni formali. Oggi il blazer è un capo dalla doppia vita, capace di essere elegante e informale allo stesso tempo. Il segreto sta nel taglio e nelle texture. Scegli una versione oversize, come quelle proposte da Balenciaga, o punta su un taglio più strutturato con spalle ampie, ispirato agli anni ‘80, come quelli firmati Saint Laurent. E se vuoi osare, perché non sperimentare con fantasie inaspettate? Da check tartan a motivi jacquard, passando per tessuti effetto mohair o velluto, il blazer è diventato terreno di gioco per i designer più audaci. Alexander McQueen ha fatto scuola con i suoi modelli in paillettes, mentre in casa Dior trovi creazioni che mescolano il classico al moderno con una palette cromatica insolita. Indossato con pantaloni a vita alta, sotto una giacca trapuntata o con sneakers, il blazer diventa il capo chiave per creare look con un twist personale. Moderni o retrò, sportivi o formali, ce n’è davvero per ogni stile.

Giacca Harrington – per chi punta sull’essenziale e non se ne vergogna
Semplice, pulita, senza fronzoli: il basic che non scoccia. Perché sì, nell’armadio ci vuole anche quello. Parliamo della giacca Harrington, la scelta per chi punta fieramente sull’essenziale e non se ne vergogna. Nata negli anni ‘30 grazie a Baracuta, che con la sua iconica G9 ha creato un capo leggero ma strutturato, è diventata presto un must-have del guardaroba maschile. Negli anni ‘50 e ‘60, icone come Steve McQueen e James Dean l’hanno resa un simbolo di effortless cool, mentre i mod revival degli anni ‘80 l’hanno adottata come uniforme urbana. Il dettaglio distintivo? Il colletto rialzato e la fodera in tartan, un classico che brand come Fred Perry e Ralph Lauren hanno reinterpretato nel tempo. Oggi è perfetta per un look minimal e senza tempo: sopra un paio di chinos per un’allure preppy, con jeans e sneakers per un vibe più casual. Less is more, e l’Harrington lo dimostra come pochi altri capi.

Suede jacket – Quel non so che di retrò che va sempre bene
Tante silhouette, un materiale: suede o camoscio, chiamatelo come preferite. Quello che conta è il suo fascino intramontabile, capace di evocare subito un’eleganza rilassata dal sapore vintage. Dalla classica trucker in suede – resa iconica da Steve McQueen e Paul Newman – ai modelli western à la Marlboro Man, fino ai bomber scamosciati che negli anni ‘70 popolavano le strade di Hollywood, questa giacca ha attraversato epoche e stili senza perdere un minimo di appeal. Oggi assume spesso un’allure bohémien, ma i brand di lusso ne esplorano tutte le varianti: da Tom Ford, che la propone in versioni iper-raffinate, a Loewe e Prada, che giocano con silhouette oversize e dettagli contemporanei. Il segreto per indossarla? Trattarla con la stessa disinvoltura di una giacca di jeans. Unica pecca? La sua delicatezza: anche rimuovere la minima macchia potrebbe richiedere il passaggio in lavanderia.


Giacca trapuntata – Un’alleata versatile, dal mood country a quello urbano
Nata nelle campagne inglesi, adottata dai cacciatori di stile. La giacca trapuntata è uno di quei capi che sanno adattarsi a ogni contesto, dal countryside al cuore della città. Barbour e Lavenham l’hanno resa un classico effortless chic, perfetta per l’equitazione e le giornate d’autunno e primavera, mentre marchi come Bottega Veneta e Rick Owens l’hanno trasformata in un pezzo di ricerca, con volumi architettonici e materiali innovativi. Anche il mondo dello streetwear ha le sue versioni: JW Anderson e Uniqlo hanno collaborato su versioni leggere e moderne. Da indossare con un look casual chic – sopra un dolcevita e pantaloni sartoriali – o in chiave più moderna, sovrapposta a un hoodie e cargo. Morbida, leggera e calda al punto giusto: scelta top per questa stagione.

Field jacket – Per chi ha un’anima utility
Pratica, resistente e piena di storia, la field jacket è l’alleata per chi ha un debole per l’estetica di stampo militare. Nata per l’esercito americano – l’iconica M-65, introdotta nel 1965 e adottata dai soldati in Vietnam – ha presto trovato spazio nel guardaroba civile, diventando un simbolo di ribellione quando, negli anni ‘70, attivisti e artisti come Robert De Niro in Taxi Driver l’hanno trasformata in un manifesto estetico. Oggi si trova in mille varianti: in cotone cerato, in lino o in suede. Il suo punto di forza? Tasche ovunque e una silhouette che funziona sia con jeans e combat boots, sia sopra un blazer per gli esperti di stile per un contrasto studiato. Per un modello perfetto, potete rivolgervi tranquillamente a Stone Island o C.P. Company.

Sahariana – L’eleganza rilassata che non passa mai di moda
Nata per l’avventura, teletrasportata in città. La sahariana ha un fascino intramontabile fatto di un fine gioco di contrasti e volumi, di linee pulite, cintura in vita e tasche capienti, che la rendono tanto pratica quanto chic. Portata alla ribalta da Yves Saint Laurent negli anni ‘60, quando la trasformò in un capo iconico per uomo e donna, ha vissuto il suo momento di massimo splendore sulle spalle di leggende come Gianni Agnelli e Roger Moore nei panni di James Bond. Da indossare con una camicia bianca e pantaloni sartoriali per un effetto effortless, o sopra un dolcevita per un’eleganza da globetrotter contemporaneo.

Spolverino – Per chi cerca un tocco di classe senza tempo
Non è per tutti, e forse sta proprio questo la sua bellezza. Lo spolverino è il capo che incarna eleganza e mistero, un po’ alla American Psycho, ma portarlo con la giusta nonchalance è tutt’altro che scontato. Nato nell’800 per proteggere i vestiti dalla polvere nei viaggi in carrozza – da cui il nome – si è evoluto ma restando sempre un capo quasi elitario. Negli anni ‘60 e ‘70, Marcello Mastroianni lo indossava facendo cadere tutti ai suoi piedi; mentre oggi Prada lo ha riportato in auge con silhouette fluide e materiali tecnici, rendendolo attuale senza tradire il suo spirito classico. Da Jil Sander a The Row, passando per le versioni destrutturate di Lemaire, lo spolverino resta il capo perfetto per chi ama il minimalismo sofisticato. Indossarlo bene è una questione di attitudine: chi riesce a padroneggiarlo, non passa inosservato.
