Gucci Love Parade, la sfilata sulla Hollywood Boulevard a Los Angeles

Gucci Love Parade, la sfilata sulla Hollywood Boulevard a Los Angeles

di Annalisa Testa

Gucci in scena a Los Angeles con una sfilata evento ispirata al fascino e alla magia del cinema e di Hollywood, cari alla maison e ad Alessandro Michele

C’è qualcosa di straordinario in tutto quello che fa Alessandro Michele, mente, anima e cuore di Gucci. E alle 4.00 del mattino di mercoledì 3 novembre, ora di Los Angeles, ha nuovamente illuminato di magia gli occhi di un popolo della moda giustamente sonnolento che si è lasciata trasportare attraverso uno streaming worldwide ad uno show unico nel suo genere.

Ecco la Gucci Love Parade, la seconda collezione del Direttore Creativo nell’anno del centenario della maison presentata in diretta durante uno spettacolare evento lungo la Hollywood Boulevard a Los Angeles. Cento look come cento candeline a festeggiare l’amore che Gucci prova per Hollywood e il cinema.

«Mamma lavorava nel cinema come assistente di una casa di produzione. Ricordo i suoi racconti, dettagliati e scintillanti, su quella fabbrica di sogni. C’era il pallore d’alabastro di Marilyn Monroe e la sua voce diafana. C’erano i guanti neri di satin di Rita Hayworth e i capelli di seta di Veronica Lake. E ancora l’incanto seduttivo di Rock Hudson e il trasformismo vertiginoso di Kim Novak. Tutto aveva il sapore della fiaba», racconta Michele in una lettera indirizzata ai suoi ospiti.


GUCCI LOVE PARADE (Getty)

Attraverso queste nove lettere piene di desiderio, Hollywood appariva ad Alessandro Michele come un astro luminosissimo e splendente che gli permettevano di sognare. «Quando ho cominciato a riflettere su come avrei voluto celebrare questo nuovo capitolo della mia avventura lavorativa, ho pensato a mamma e al suo lascito prezioso. Ho pensato al culto della bellezza di cui mi ha nutrito. Al dono irrinunciabile del sogno. All’aura mitopoietica del cinema. E ho scelto Hollywood Boulevard».

Hollywood è, in fondo, un tempio greco abitato da divinità pagane. Qui, attori e attrici sono celebrati come eroi del mito: creature ibride capaci di accogliere allo stesso tempo la trascendenza divina e l’esistenza mortale, l’immaginario e il reale. A loro sono ispirati gli abiti della collezione. Piume, pellicce, tessuti satinati. Paillettes e cristalli. Fit anni Venti, cappelli da Cow-Boy, enormi papillon e camice hawaiane si alternano a latex e trasparenze mai volgari, abiti frangiati, tulle e boa di piume.


Alessandro Michele, direttore artistico di Gucci (KEVIN TACHMAN)

«Ho scelto Hollywood Boulevard», spiega Michele. «Perchè mia mamma me lo raccontava sempre: Los Angeles risplende di una magia senza tempo, sfiora le divinità e si fa mitologia del possibile. È qui che ho incontrato le persone più stravaganti, fuori tempo, refrattarie a qualsiasi idea di ordine. Le ho sempre osservate come in processione alle pendici dell’acropoli dei sogni. Bramose di offrirsi in dono nella loro unicità».