Gucci minimo romantico

Gucci minimo romantico

di Gianluca Cantaro

La collezione per il prossimo-autunno inverno 2023/24 è la prima senza Alessandro Michele, rompe esteticamente con il passato ma mantiene la delicatezza che ha caratterizzato il brand dal 2015

Gucci presenta la prima collezione dopo la separazione da Alessandro Michele che dopo sette anni ha lasciato la direzione creativa della casa fondata a Firenze. Nessuno è uscito in passerella alla fine della sfilata realizzata da un team interno. L’attesa era altissima perché proseguire ciò che aveva costruito il designer romano, non soltanto abiti gender fluid, ma un discorso culturale su più livelli che ha impattato sulla società contemporanea attraverso l’utilizzo di diversi registri di comunicazione, non è certo cosa facile senza l’attore principale. Quasi una mission impossible. Invece sembra ci siano tutti i presupposti per poterlo fare. L’atmosfera nella venue in penombra è raccolta e l’audience ruota attorno a una pedana circolare dove il chitarrista Marc Ribot ha suonato con la sua band Ceramic Dog. 

Getty Images

Fin dalla prima uscita è chiaro che il significante è decisamente cambiato, ma il significato è rimasto uguale. L’attitude è rilassata come la silhouette. L’anima romantica infusa da Michele è stata mantenuta pur presentando un look molto più essenziale. Alla silhouette morbida si alterna quella più affilata, l’insieme è allo stesso tempo intimo e ribelle. Il tailoring è enfatizzato da cappotti lunghissimi, blazer ampi e  giacche con maniche e calzoni scomponibili, le ampiezze permettono ai pantaloni di trasformarsi in lunghe gonne con spacco profondo. Ma la parte rock non si nasconde, top e pants argentati o di vinile, gli stivali portati con calzettoni effetto scaldamuscoli su jeans stretti sono un forte richiamo agli anni 80. 

I codici estetici di Gucci a cui siamo stati abituati negli ultimi sette anni sono stati smontati, i loghi e i proclami sono spariti e tutto è stato ricomposto diversamente, con più pacatezza. È un nuovo capitolo che esteticamente rompe con il passato, ma concettualmente prosegue sulla strada iniziata nel gennaio 2015.