Si chiude un’epoca: Alessandro Michele lascia Gucci

Si chiude un’epoca: Alessandro Michele lascia Gucci

di Digital Team

Lo stilista rivoluzionario lascia il ruolo di direttore creativo della Maison. Con il suo stile unico e pirotecnico l’ha resa uno dei marchi più desiderabili

La notizia che non ti aspetti e che per un attimo fa sobbalzare i battiti: Alessandro Michele lascia il ruolo di direttore creativo di Gucci. «Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa», dichiara lo stilista nella nota diffusa da Kering, casa madre di Gucci.

Alla guida del team creativo della Maison di moda dal 21 gennaio 2015, grazie alle sue visioni strabilianti e al suo stile unico e pirotecnico Michele ha reso Gucci uno dei marchi più desiderabili, soprattutto dalle nuove generazioni, rafforzando la sua influenza nel dettare tendenze. Ha reinventato il gusto del brand con uno spirito gender fluid, ora sgargiante, ora romantico, rovesciando l’immagine sofisticata da high-society trasmessa da chi l’ha preceduto, Frida Giannini.

«Che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni»

Le cause del divorzio? «Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere», le parole di Alessandro Michele, che nel 2002 era entrato a far parte del Design Office di Gucci a Londra, notato da Tom Ford, dopo un periodo come senior designer di accessori presso Fendi. «In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile». E quindi l’auspicio che vale per tutti: «A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà».

Alessandro Michele
Photo by Theo Wargo/WireImage
Alessandro Michele partecipa al Met Gala Celebrating Camp: Notes on Fashion al Metropolitan Museum of Art, 6 maggio 2019, New York

Si chiude un’epoca. Con la sua estetica stravagante Michele è riuscito a catturare un pubblico più giovane e diversificato, ispirando tanti colleghi stilisti. Anche se oggi nelle collezioni c’è un’inflazione di fluidità, è stato lui tra i primi a portare il gender fluid in passerella, raccontando la sua verità.

La dichiarazione di Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci: «Ho avuto la fortuna di incontrare Alessandro alla fine del 2014. Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suo percorso di successo, nel corso di questi ultimi otto anni. Voglio ringraziare Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da direttore creativo».

Gli fa eco François-Henri Pinault, chairman e ceo di Kering: «La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà un momento eccezionale nella storia di questa Maison. Sono grato ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura. La sua passione, la sua immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura hanno messo Gucci al centro della scena, al posto che merita. Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo del suo viaggio creativo».

Che futuro ora per Alessandro Michele, 50 anni da compiere domani 25 novembre, forte ormai di uno status di celebrità a sé stante? Definito dal Time nel 2017 l’italiano più influente al mondo, è adorato dalle star, da James Franco a Rihanna, da Kate Moss a ASAP Rocky e ovviamente lui, l’alter ego di Michele, Jared Leto, amico, testimonial, gemello diverso.
Proprio come Tom Ford, che risollevò Gucci come direttore creativo andandosene nel 2004 all’apice del successo, anche Michele ha espresso un interesse per il cinema. Ma c’è chi lo dà in orbita Bernard Arnault, ovvero LVMH, che possiede fra i tanti marchi Dior e Louis Vuitton.

Alessandro Michele e Jared Leto
Photo by Jeff Kravitz/FilmMagic
Alessandro Michele e Jared Leto al Met Gala, 2 maggio 2022, New York

E che futuro per Gucci? Si aprirà un nuovo capitolo creativo. Nell’aria l’ipotesi che la Maison voglia recuperare il pubblico più distinto e ripercorrere l’heritage del brand. Probabilmente non a caso il ritorno del marchio alle sfilate uomo di Milano a gennaio, dopo anni di  passerelle “co-ed”, ovvero unificate, con la presentazione della collezione maschile insieme a quella femminile. La nota by Kering fa sapere che il team creativo di Gucci porterà avanti la direzione creativa fino all’annuncio di una nuova organizzazione.

Alessandro Michele festeggerà i 50 anni senza Gucci. La ricerca della bellezza ancora davanti a lui, come obiettivo perenne e sommo, lo stesso di Gucci, ne siamo certi.