Karin Gustafsson e l’etica sostenibile di COS

Karin Gustafsson e l’etica sostenibile di COS

di Paolo Briscese

La Design Director di COS racconta ad Icon il nuovo corso del marchio, sempre più inclusivo e rispettoso dell’ambiente. E svela la prossima sfida: utilizzare il 100% di materiali sostenibili entro il 2030

  

Lo scorso settembre COS ha debuttato alla fashion week di Londra con uno show ibrido che inaugura un nuovo corso per il marchio. Con un logo rinnovato e una collezione  creata interamente con materiali organici e tessuti riciclati, il marchio svedese conferma il suo forte impegno a favore della sostenibilità e al rispetto dell’ambiente come racconta ad Icon Karin Gustafsson, Design Director del brand.

Karin, partiamo dagli inizi. Come si è avvicinata al mondo della moda?

E’ stato un percorso graduale e soprattutto naturale. Moda e design sono stati sempre la mia vera passione. Ho sempre fatto vestiti per me stessa da adolescente e, da bambina, inventavo giochi e giocattoli. Poi, con gli studi, ho sviluppato le mie abilità e ho trovato il modo di presentare le mie idee attraverso drappeggi e collage, oltre che con i disegni. Sono cresciuta in Svezia, mi sono diplomata al London College of Fashion e ho proseguito gli studi alla Middlesex University e al Royal College of Art. Nel 2006 sono entratata a far parte del team di COS, allora era ancora solo un concetto da plasmare e realizzare. Ho ricoperto il ruolo di Creative Director, dirigendo lo sviluppo creativo del brand e le varie collaborazioni nei campi dell’arte e del design e lo scorso anno, sono tornata a far parte dell’ufficio stile in qualità di Design Director.

Che cosa è cambiato da quando ha mosso i primi passi in questo mondo?

Tantissime cose, a partire dal modo di fare ricerca. Internet e i social media hanno  rivoluzionato il nostro lavoro e moltiplicato le opportunità, creando un flusso costante di nuove idee e tendenze nel mondo creativo senza eguali.

Come designer, come fa dialgare l’innovazione digitale con la vocazione artigianale di COS?

E’ un gioco di equilibri. Ci sono molte opportunità ora che il digitale sta aprendo le proprie porte al mondo della moda, sta a noi sfruttarle. Da COS ci piace sperimentare continuamente. Utilizziamo diverse tecniche nel processo creativo, per esempio il collage digitale per creare nuove silhouette. Usiamo anche il design 3D generato dal computer per visualizzare la collezione prima di iniziare la prototipazione; questo è un modo più sostenibile, che si affianca ai metodi più tradizionali.

 


 

Da dove viene invece la sua visione dello stile?

Sono sempre stata ispirata dalla moda degli anni ’90. Mi piace molto il contrasto tra il minimalismo e l’approccio destrutturato al design.

A settembre COS ha debuttato con la collezione Autunno/Inverno 2021 alla fashion week di Londra con uno show ibrido. Che cosa ha ispirato l’intera collezione?

Abbiamo creato una collezione che racchiude il DNA del brand e la sua nuova direzione. Abbiamo lavorato a stretto contatto con il nostro atelier per rivisitare i dettagli intrinseci e la struttura meticolosa che caratterizzano i nostri capi. C’è un’influenza retrò nelle maniche arrotondate, nei colletti allargati e nelle stampe geometriche, in contrasto con il minimalismo degli anni ’90 che ispira la sartoria, le proporzioni più sottili e i gessati.

Nelle sue collezioni c’è un’interconnessione tra maschile e femminile?

Prestiamo grande attenzione alla manifattura in entrambe le collezioni, che vengono create in sinergia tra loro, pensando alla sensazione che il capo darà alla persona che lo indossa, grazie alla sua struttura, pensata per garantire un’ottima vestibilità.

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L’utilizzo di materiali organici e tessuti riciclati che limitano l’uso di risorse naturali sottolineano il vostro impegno nei confronti dell’economia circolare. Come si traduce nelle vostre creazioni?

La sostenibilità è al primo posto nel processo decisionale dei nostri creativi e designer e continuiamo a coltivare il nostro impegno in questo senso, concentrandoci sui nostri materiali ricondizionati e sui tessuti riciclati nelle nostre collezioni. La creazione di un capo inizia valutando tanto i materiali quanto la vestibilità; quindi, è importante fare scelte giuste e ponderate.

Da COS abbiamo l’opportunità di lavorare nel rispetto della nostra visione circolare assumendoci la responsabilità della nostra produzione

Quanto è importante per un brand come il vostro fare scelte sostenibili oggi?

È estremamente importante proteggere e preservare le risorse del nostro pianeta. Il nostro settore ha fatto molta strada ed è bellissimo vedere come ora molte realtà e molti professionisti mettano la sostenibilità al primo posto.

E di concreto cosa si può fare a tutela dell’ambiente?

È fondamentale considerare il nostro impatto in ogni fase. La scelta dei materiali è senz’altro importante ma non riguarda solo i capi d’abbigliamento, ma si estende al packaging, all’interior design e ai processi costruttivi delle nostre boutique, che spesso rivisitiamo con soluzioni innovative.

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Prima dello slowdown globale la moda aveva ritmi poco sostenibili. Oggi c’è un’ esigenza diffusa di scoprire ritmi più normali.  Vale lo stesso per voi?

Quando progettiamo e creiamo le nostre collezioni, andiamo oltre l’esperienza dell’acquisto. Certamente è importante che i clienti vedano le nostre collezioni e possano individuare i loro pezzi preferiti, ma questo è solo l’inizio. Noi pensiamo alla “vita” del capo e, in qualità di Design Director, per me si tratta di garantire che ogni pezzo sia progettato per durare nel tempo. Questa è una parte importante del nostro processo creativo che coinvolge tutti i nostri collaboratori (designer, buyer, modellisti), che nella nostra sede centrale di Londra, lavorano duramente . Mi piace ascoltare le storie dei clienti che tornano ai loro pezzi preferiti di COS, stagione dopo stagione.  

Lo scorso anno il 76% dei materiali della vostra collezione proveniva da fonti sostenibili. Qual è il vostro prossimo obiettivo?

Da COS abbiamo l’opportunità di lavorare nel rispetto della nostra visione circolare assumendoci la responsabilità della nostra produzione. Oltre l’86% della nostra collezione è ora realizzata con materiali di provenienza sostenibile. Fibre certificate responsabili, riciclate, organiche e nuove fibre innovative contribuiscono al nostro obiettivo di utilizzare il 100% di materiali sostenibili entro il 2030.