Love Parade: Jared Leto e Miley Cyrus al banchetto Gucci
Gucci / Mert Alas e Marcus Piggot

Love Parade: Jared Leto e Miley Cyrus al banchetto Gucci

di Digital Team

Nella sua nuova campagna la griffe trasforma i divi in divinità, in un simposio liberatorio che scivola nel rito dionisiaco della danza

Eccesivi, sgargianti, succulenti. Un fasto allegro di personaggi, vestiti e cibi riempie di luci e seduzione Love Parade, la campagna Gucci ideata da Alessandro Michele.

Ritraendo il mito moderno del cinema attraverso una sequenza di ossessioni e desideri, la campagna si trasforma in una storia interpretata da volti cari alla Maison: Jared Leto, Miley Cyrus, Beanie Feldstein, Deng Lun, Jungjae Lee, Liu Wen e Snoop Dogg. La griffe riprende i temi della sfilata tenutasi nel novembre scorso in California, ampliandone la portata immaginifica, trasformando i suoi divi in divinità.

Miley Cyrus
Gucci / Mert Alas e Marcus Piggot
Miley Cyrus nella Love Parade di Gucci

Con la direzione artistica di Christopher Simmonds, immortalate dai fotografi Mert Alas e Marcus Piggot, le star celebrano il rito del banchetto, si offrono a un simposio liberatorio che scivola nel rito dionisiaco della danza. Seguiamo quelle sagome auratiche che abbiamo visto incedere sull’Hollywood Boulevard, una teoria di figure di quel mito moderno che è il cinema riattivate dal tempo sempre presente della moda.

Gucci Love Parade
Gucci / Mert Alas e Marcus Piggot
Snoop Dogg nella Love Parade di Gucci

Loro ci guardano, consapevoli dei nostri occhi addosso, e sembrano celebrare il loro ego, la libertà, il lasciarsi andare a qualcosa che va oltre il sogno.

«Quando ho cominciato a riflettere su come avrei voluto celebrare questo nuovo capitolo della mia avventura lavorativa, ho pensato a mia madre e al suo lascito prezioso. Ho pensato al culto della bellezza con cui mi ha nutrito. Al dono irrinunciabile del sogno. All’aura mitopoietica del cinema. E ho scelto Hollywood Boulevard», ha detto il direttore creativo Alessandro Michele per spiegare questo viaggio alle origini della sua biografia. E alle origini di Gucci.    

Perché secondo Gucci la bellezza non è stasi, ma è il risultato costantemente in divenire di una tensione. Love Parade si snoda come una festa che fa convivere esseri umani e dèi attorno a tavole imbandite.

La Love Parade di Gucci
Gucci / Mert Alas e Marcus Piggot
La Love Parade di Gucci

Gli attori seguono una sceneggiatura mirata a trattenere l’eros. Corpi, spazi e ovviamente abiti, tra sguardi che indagano, occhi chiusi verso un’estasi, texture e pelle che si confondono. Un laboratorio. Un rave. Un luna park di stoffe, divi, colori, dolci, balli, nell’anelito sempre in movimento verso la bellezza.