Milano Moda Uomo, Ermenegildo Zegna apre le porte della Milano Fashion Week

Milano Moda Uomo, Ermenegildo Zegna apre le porte della Milano Fashion Week

di Annalisa Testa

A porte chiuse, ma a cielo aperto. Ermenegildo Zegna inaugura la Milano Moda Uomo in calendario dal 15 al 19 gennaio 2021. Uno show che elogia il tailoring moderno.

Re-Tailoring. Re-Set. È un altro passo verso una nuova estetica, quella di Alessandro Sartori, direttore artistico del mondo Zegna. «In un momento come questo, in cui tutto viene messo in discussione, che noi di Zegna abbiamo deciso di fare un (RE)SET e guardare alle origini per reinterpretare i nostri codici stilistici al fine di riconcepire lo stile dell’uomo contemporaneo», dichiara poco prima dell’inizio dello show en plain air.

Definire nuove categorie e riflettere sull’incessante evoluzione dei tempi, ha caratterizzato, sin dal primo giorno, il percorso compiuto dal Direttore Artistico Alessandro Sartori nel mondo Zegna: discostarsi dalla formalità più assoluta, ma non da una sartorialità riflessiva, per scrivere una nuova grammatica dello stile.

Il tessuto della vita dell’uomo si intreccia con il suo spirito di adattamento. Egli progredisce grazie alla capacità di evolvere, di spingersi oltre, quando necessario, e di ripartire da capo in modo diverso, con una nuova mentalità, mantenendo un ricordo con la consapevolezza di migliorare. Questo è uno di quei momenti: un salto in avanti, eliminando le barriere, le separazioni e le distinzioni.


La collezione segue un passo continuo. Una nuova e variegata generazione di tessuti in jersey prende il centro della scena nel guardaroba maschile di Zegna. Le forme sono fluide, confortevoli e versatili. In perfetta armonia con uno stile di vita che fonde indoor e outdoor, i codici dell’abbigliamento da casa – i colli a scialle, la generosità di una robe de chambre con cintura, la disinvoltura dei track pants e la comodità delle pantofole in jersey cucite a mano – ridisegnano il nuovo concetto di formale.

Elementi originali assolvono a nuove funzioni in uno scambio di forme, pesi e materiali: le giacche da lavoro in cashmere, annodate come accappatoi, diventano capi sportivi; i completi ibridi sono in cashmere double; le maglie inedite sostituiscono le camicie; i nuovi pullover in cashmere infeltrito sono lavorati a tricot, oppure, realizzati in pelle, vengono indossati come outerwear; i pantaloni e le giacche sono in shearling. Anche le borse, simbolo dell’accessorio da lavoro per l’uomo, sono decostruite.


Confort e personalità sono le parole d’ordine: l’abito reimmaginato, morbido o con taglio vivo, non è un’uniforme, ma un modo per essere se stessi. Può essere duttile e anche realizzato interamente in cashmere tricot o jacquard, ed è indossato con dolcevita ampi o pullover con zip invece che con una camicia. I volumi sono rilassati per le giacche e le giacche-camicia abbinate a pantaloni lunghi, per i soprabiti con cintura, i blouson e i maglioni double front.