VAULT, il luogo delle meraviglie di Gucci

VAULT, il luogo delle meraviglie di Gucci

di Elena Bordignon

“E’ il luogo delle meraviglie che s’ibrideranno, si uniranno per dare vita a sempre nuove gestazioni: il grande talento di Gucci, del resto, è il non rimanere mai uguale a sé stesso, non invecchiare mai”: le parole di Alessandro Michele

Un luogo di incontri, di relazioni, di scambi. Ma esiste veramente un luogo di questo tipo? A rispondere ci pensa Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, con il lancio di Vault: “E’ il luogo delle meraviglie che s’ibrideranno, si uniranno per dare vita a sempre nuove gestazioni: il grande talento di Gucci, del resto, è il non rimanere mai uguale a sé stesso, non invecchiare mai”, spiega Michele.

“Ambientato” in rete – “E lì che abbiamo pensato a un laboratorio, una miniera di idee, di stranezze, di incontri improbabili” – Vault sembra uscito dalla mente di un artista surrealista, dove gli aspetti più bizzarri del reale si incontrano e confrontano, dove avviene una tematizzazione fantasmatica e onirica degli oggetti.

Questo luogo sperimentale sembra attingere a piene mani dalla corrente nata in Francia nel ’24, portatrice di genio e sregolatezza, bellezza stravagante e imprevedibile – ricordate la celebre frase di Comte de Lautréamont, “Bello come l’incontro casuale di una macchina per cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio” -, e di tutto ciò che da spazio ed espressione alla dimensione del sogno fuso con la realtà.

Già dal nome si intuisce l’originalità di Vault – parola che significa: caveau, camera di sicurezza, ma anche cripta segreta – il nuovo concept store online di Gucci: un’arena che riflette l’indole e gli interessi di Michele, personalità che ha fatto della sperimentazione e della contaminazione tra stili, epoche, generi, una delle sue peculiari caratteristiche.

Nello spazio online di Vault si affiancano alla vendita di oggetti d’archivio rimessi a nuovo e personalizzati, le proposte di talenti emergenti, in un continuum dove storie, passioni e smoderatezze si danno appuntamento.
Il formato editoriale è innovativo, poetico e dalle forti tinte di preziosità, di fatto gli articoli saranno disponibili solo per precisi periodi dell’anno, intervallati dal ritmo di produzioni di serie limitate ed esclusive. Troveremo una selezione di pezzi vintage Gucci second-hand o provenienti da archivi, scelti in prima persona dal direttore creativo e dagli esperti archivisti della maison.
Spiega Michele: “Quando trovo questi oggetti per me sono delle reliquie, delle reliquie mutanti. Li abbiamo curati, li abbiamo selezionati perché abbiamo sentito il timbro della loro voce, li abbiamo messi in questa specie di vetrina e li ho anch’io trattati con amore perché io li ho tutti rivisti, riguardati, e sono diventati delle meraviglie”.

Vault, come una macchina del tempo, mischia oggettistica del passato con gli stimoli innovativi provenienti da una selezione esclusiva di creazioni di giovani designer di talento da tutto il mondo: Ahluwalia, Shanel Campbell, Stefan Cooke, Cormio, Charles de Vilmorin, JORDANLUCA, YUEQI QI, Rave Review, Gui Rosa, Bianca Saunders, Collina Strada, Boramy Viguier, Rui Zhou. L’apertura verso la creatività di questa nuova generazione di designer è iniziata l’anno scorso con la proposta delle loro collezioni attraverso fashion film sulle piattaforme digitali del GucciFest. Spostando la lancetta sugli anni ’90, Vault ripristina i multimediali concept store, dove trovare sia proposte Gucci, sia di altri marchi cari ad Alessandro Michele, innescando così una nuova e – possiamo ben dirlo – irriverente dinamica all’interno del convenzionale mondo della moda.

Si diceva di incontri, relazioni e scambi, tra oggetti, stili, umori e caratteri: perché Vault sembra andare decisamente oltre la statica definizione di piattaforma commerciale online. Aperta allo stratificato e irriducibile presente, dove si intrecciano narrazioni e vissuti tra i più eterogenei, Vault vuole dare espressione ad un nuovo idioma creativo fatto di racconti e poesie digitali, sensibilità e irrequietezza. Uno spazio che si vuole intraducibile, fluido e improntato sulla meraviglia.

Vault sembra ‘una manifestazione positiva del Meraviglioso’ che, insieme alla poesia, produce ‘espressioni di qualcosa di esterno e di diverso come fosse un amuleto magico’. Sembrano le parole di Alessandro Michele, ma sveliamo la consonanza. Le ha pronunciate André Breton quasi un secolo fa. La macchina del tempo fa girare inarrestabile le sue lancette.