La sua foto in ginocchio è diventata il manifesto delle proteste per la morte dell’afroamericano George Floyd, ucciso da un agente di polizia a Minneapolis. Ecco chi è Colin Kaepernick.

Tra tutti, Colin Kaepernick è forse il giocatore di football americano che sta pagando il prezzo più alto per la sua battaglia in difesa dei diritti degli afroamericani.

Classe 1987, nel 2011 inizia la sua carriera sportiva con la squadra San Francisco 49ers, della National Football League. A seguito di vari episodi di violenza razziale da parte della polizia, nel 2016 Colin Kaepernick, detto ‘Kap’, decide di non alzarsi durante l’inno nazionale suonato a inizio partita, ma bensì di inginocchiarsi. ‘Non starò in piedi a mostrare orgoglio a un Paese che opprime le persone di colore’, disse. Iniziava così la sua protesta contro le discriminazioni, imitata da vari sportivi tanto da provocare le ire di Trump. Un gesto che non verrà perdonato: nel 2016, la San Francisco 49ers decide di non rinnovargli l’incarico, rendendolo di fatto a partire dal 2017 un free agent, un giocatore senza contratto.

Oggi, la sua foto in ginocchio è diventata il manifesto della protesta I can’t breathe del movimento Black Lives Matter, scoppiata dopo la morte di George Floyd, soffocato da un poliziotto durante un arresto a Minneapolis.

Mercoledì 27 maggio, LeBron James ha postato sul suo profilo Instagram un’immagine che affianca un frame del video dell’omicidio di George Floyd – l’agente che lo immobilizza con un ginocchio sulla gola, l’uomo che ripete “I can’t breathe, non riesco a respirare” – alla fotografia di Kaepernick inginocchiato, insieme alle parole: “Do you understand now?” Ora capite perché protestiamo?”

Il post ha fatto subito il giro del mondo. “Giustizia sarà fatta”, dice Trump. Il mondo attende di sapere se sarà davvero così.