Sean Wotherspoon: intervista al designer americano che ha firmato la nuova Vespa

Sean Wotherspoon: intervista al designer americano che ha firmato la nuova Vespa

Tra i designer più famosi e richiesti degli Stati Uniti, Sean Wotherspoon firma una nuova serie limitata della Vespa Primavera. In questa intervista spiega ad Icon come ha reinterpretato questa icona dello stile italiano attraverso il suo approccio sperimentale, tutto americano.

Sean Wotherspoon ha iniziato a lavorare nel mondo dell’arte durante gli anni 90 ma è il 2013 a segnare il punto di svolta. Insieme a due amici apre a Richmond in Virginia Round Two, un negozio dedicato a fanatici del vintage e collezionisti di T-shirt, maglie da baseball e sneaker in edizione limitata. In pochi mesi si trasforma in un indirizzo cult e ora i Round Two stores sono presenti nelle principali città degli Stati Uniti, da New York a Los Angeles. La sua passione per lo sportswear e il colore che hanno caratterizzato gli anni 80 e 90 lo porta, subito dopo, a collaborare con Nike e con altri grandi nomi come Disney, Prince, Lacoste, Galleries Lafayette, fino ad arrivare oggi all’ultimo progetto in collaborazione con Piaggio, azienda italiana produttrice dell’intramontabile Vespa.

Presentata a Eicma e poi in anteprima al Motoplex City Lounge (lo showroom del Gruppo a Milano), Vespa Primavera Sean Wotherspoon è un’edizione speciale dell’iconico scooter, con dettagli dal sapore old school e un mix&match caleidoscopico. Nell’interpretazione di Sean la livrea è caratterizzata da un’esplosione cromatica, con dominanza di giallo, rosso, verde scuro e verde acqua. Largo spazio anche a un mix di materiali inediti come metallo, plastica, velluto e gomma. In pura tradizione Vespa, invece, la scocca realizzata in acciaio, una particolarità che la contraddistingue sin dai suoi esordi.

A Milano, durante l’anteprima mondiale di questa serie speciale e limitata, abbiamo incontrato il designer e gli abbiamo chiesto di raccontare questo progetto, che conquisterà subito tutte le giovani tribù urbane e non solo.


Questa Vespa è un’esplosione cromatica in stile anni ’80, quasi irriverente. Da dove è nata l’ispirazione?

All’origine della mia ispirazione, come per ogni altro mio progetto, c’è il colore. Ho sempre bene in mente qual’è il risultato che voglio ottenere e per farlo cerco sempre di utilizzare quanto più colore possibile. In questo caso volevo far rallegrare tutte le persone che vedevano questo oggetto. Così ho studiato la storia di Vespa per sapere quali erano i colori più importanti per il brand. E così ho scoperto che il giallo, il verde acqua e il rosso sono stati i colori più venduti dal 1946 (data di nascita del primo modello di Vespa, n.d.r.) ad oggi. I più iconici, e allo stesso tempo anche i miei colori preferiti! Li utilizzo spesso nelle mie creazioni ed ero davvero entusiasta di poterli vedere tutti insieme su una Vespa.

Quante prove ci sono volute per arrivare alla versione finale di questa Vespa multicolore?

Ho realizzato un solo schizzo prima di arrivare al modello com’è oggi. Ci siamo incontrati per un meeting a Los Angeles. Di fronte avevo una Vespa vergine, come una tela bianca. Ho selezionato i colori d’archivio che volevo usare e in un colpo solo ho creato la composizione. Ho cominciato ad abbinarli senza un ordine preciso, lasciandomi ispirare dai colori stessi e sono stato subito colpito del risultato. È la prima volta che ogni parte della carrozzeria ha un colore diverso. In passato è stata prodotta un’edizione speciale da personalizzare, ma mai una serie completa in vendita.

Un approccio sperimentale è evidente in ogni tua creazione ma, qui, sei anche riuscito a mantenere intatti i valori di questa icona dello stile italiano. Come ci sei riuscito?

Volevo distinguermi e fare quante più cose nuove possibili. So che Vespa è un marchio con una storia importante. Il prodotto è un grande classico e l’azienda sa bene cosa vuole e cosa funziona. Quindi, appena ho avuto questa opportunità di lavorare con loro, ho deciso che avrei scombinato le cose il più possibile (sorride ripensando alla sfida intrapresa, n.d.r.).

Infatti, questo modello di Vespa è il “primo” sotto molti aspetti…

Ho cominciato a richiedere le cose più strane. Per esempio la possibilità di dipingere i profili di bianco, è la prima volta che viene fatto nella storia di Vespa, solitamente solo cromati. Anche la scelta di utilizzare un velluto a coste marrone chiaro per la sella è una novità. Questo materiale è uno dei miei tratti caratteristici, l’ho utilizzato anche per le Nike Air Max 97. Adoro il corduroy, la sua matericità, è morbido e durevole, veste bene e questo è ovviamente trattato per essere resistente all’acqua. È la prima volta in assoluto che il velluto a coste impermeabile è utilizzato per la sella e anche per un casco abbinato. In più il colore marrone chiaro lo rende diverso dal resto e fa risaltare ancora di più gli altri colori.

Anche l’overbranding sul fianco è una novità?

Sì, ho ripetuto più volte il logo Primavera sul lato, e anche questo è stato fatto per la prima volta nella storia di Vespa. Spesso moltiplico lo stesso logo per rafforzare il concetto stesso di un marchio. Se le persone amano un brand, così ameranno il prodotto ancora di più! Sull’altro lato, invece, c’è solo il logo di Vespa, ma della dimensione più grande mai utilizzata. Amo il design di questo carattere, non lo volevo cambiare così ho dato ancora più importanza alla sua autenticità. Mi piace mantenere la storia più originale possibile, mettendoci il mio piccolo tocco, come le mie iniziali, qui sul davanti. 


Ti ricordi il tuo primo incontro con una Vespa?

La prima volta che ne ho vista una è stato più di 10 anni fa quando mi sono trasferito a Richmond, Virginia, dove abbiamo aperto il nostro primo negozio. Lì c’era una comunità incredibile di appassionati di questo scooter, formata da studenti e hipster. Avevano dei modelli molto rari, come quelle vintage degli anni 50 e 70, e me ne sono subito innamorato. Anche io colleziono oggetti del secolo scorso, come le pubblicità. Amo tutto ciò che è molto colorato e che ha un importante valore storico. E dietro a Piaggio c’è una lunga tradizione, di meccanica, design e anche colore. È stato molto interessante scoprire cosa rappresentano questi veicoli, iconici e allo stesso tempo innovativi. Volevo solo continuare a scavare più in profondità. 

Su strada, invece, qual’è la tua esperienza?

Amo guidare la Vespa, soprattutto quando viaggio. In molte città mi sono divertito in sella ad una Vespa, ricordo alcuni dei momenti migliori della mia vita. Ma in America non se ne vedono molte, per questo sono molto contento di poter mostrare al mio Paese quanto questo mezzo sia incredibile. Provatelo e ora divertitevi anche in USA! Magari prenderanno il posto delle automobili, per poter sgusciare in mezzo al traffico con maggiore facilità. In più in sella ad una Vespa puoi reinventarti, puoi mostrare il tuo outfit, devi essere bello e curato. Mi piacerebbe che le persone mettessero in mostra i propri abiti, la propria personalità, guidando la mia Vespa. Puoi giocare con i colori, abbinando il giallo con le tue sneakers per esempio, potrebbe essere divertente vero?

Vespa Primavera Sean Wotherspoon sarà disponibile nel 2020 in una rete selezionata di dealer nelle classiche cilindrate 50, 125 e 150 cc.

Ma l’opera di Sean Wotherspoon non si ferma alla Vespa Primavera. Insieme al casco dedicato nasce una capsule collection di abbigliamento streetwear composta da quattro T-shirt e una tuta.