5 meravigliosi luoghi blu del pianeta da vedere assolutamente
David Kirkland

5 meravigliosi luoghi blu del pianeta da vedere assolutamente

di Rita Bossi

E’ il colore del cielo, del mare, del ghiaccio di certe montagne dai tratti sterminati, infiniti. Ma anche di città silenti, quiete, di calma profonda. Dai cieli immensi del Brasile alle acque cristalline delle Cook, agli orizzonti infiniti dell’Australia fino ad arrivare ai confini del mondo. Ecco i 5 posti più blu della Terra

Alle Cook, in Polinesia, circondati da un’incredibile laguna turchese

Basta lasciarsi andare ai ritmi lenti e ondulati di Rarotonga, l’isola più grande dell’arcipelago delle Cook. Isole da sogno dove lasciarsi conquistare da una filosofia semplice: il cooktime, il prendere la vita con calma inseguendo la felicità. Il profilo della vulcanica Rarotonga, principale terra emersa dell’arcipelago che porta il nome del suo scopritore, il capitano inglese James Cook, ha maestose montagne smeraldo, coperte da fitte foreste da attraversare a piedi sino a raggiungere limpide cascate in cui tuffarsi per un bagno refrigerante. La vista dall’alto lascia senza parole…una sfilata di motu verdi si corteggiano all’interno di un anello corallino che le abbraccia fra acque di tutte le sfumature del blu. La visibilità sott’acqua a Rarotonga non ha eguali: come è noto, bastano maschera e boccaglio per ammirare infinite varietà di pesci. L’acqua è cristallo puro, e il modo migliore per esplorare il fondo marino è spostarsi a bordo di una vaka, l’imbarcazione tradizionale fatta interamente in legno. Sulla costa settentrionale, la capitale Avarua, conserva tutto lo charme dei mari del Sud visti al cinema in cui Corto Maltese potrebbe trovarsi ancora a proprio agio. Poche strade si intrecciano fra loro intorno alla Main Road e alla sua perpendicolare Tutakimoa Road, dove si trovano negozi e caffé, qualche edificio moderno, molti edifici vecchiotti in legno e lamiera, un porticciolo pittoresco pieno di barche e di piroghe a bilancere.

2 Rio Brasile
Cieli azzurri in cima al Morro do Corcovado

Alla scoperta di Morro do Corcovado in Brasile, tra infiniti cieli azzurri e montagne blu

Il trenino a cremagliera porta in cima ai 731 metri del Morro do Corcovado, passando in mezzo a una foresta. Lassù, dal 12 ottobre del 1931 la statua del Cristo Redentore, vero simbolo di Rio de Janeiro, scruta la baia di Guanabara. Il Cristo gigante, in saponite, è stato realizzato dallo scultore francese Paul Landowski e da Heitor da Silva Costa, ingegnere brasiliano. Il momento migliore per salire in cima al Corcovado è il mattino, preferibilmente sul presto, perchè nella prima parte della mattinata c’è più limpidezza, e questo vale per fotografare o filmare il panorama, o semplicemente ammirarlo. Non da meno, il pomeriggio dopo le 17 è un altro momento incredibile in quanto la luce assume bellissimi colori morbidi. La vista è spettacolare, il cielo limpidissimo è di un blu profondo e al tramonto l’atmosfera è inspiegabile. Rio vanta una posizione pazzesca, più di qualsiasi altra città della Terra, stretta tra le scintillanti acque dell’Atlantico a est e ripide montagne ricoperte di foreste tropicali a ovest. Dall’alto si possono ammirare i simboli della città: il Pan di Zucchero, la vetta granitica del Corcovado (“gobbo” in portoghese), sormontata dalla statua del Cristo Redentore, e infine la vasta distesa di sabbia bianca di Copacabana e Ipanema.

3 Chefchaouen
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Nel blu di Chefchaouen

Chefchaouen, la città blu del Marocco

Case, negozi, marciapiedi, luoghi di culto, tutto color del cielo a Chefchaouen, piccola località nel nord del Marocco. Aggrappata sulle ripide pendici della catena montuosa del Rif, è un posto assolutamente inconsueto. Per secoli è stata considerata la ‘città sacra’, proibita agli stranieri. I suoi abitanti sono gli antichi discendenti di musulmani ed ebrei fuggiti dall’Andalusia alla metà del 1400 e arrivati fin qui alla ricerca di un luogo sicuro dove poter ricominciare. Completamente circondata da alte mura che si adagiano sui fianchi della collina e delimitano i confini della città nuova, è anche straordinario scoprire l’atmosfera che si respira per le strade della medina, meraviglia architettonica dove è facile, e bello, perdersi per le sue strade celesti. La Medina è sicuramente il centro della città vecchia dove si svolge la vita sociale e culturale del paese. E’ piccola e compatta e il suo cuore è Plaza Una el-Hammam con la Kasbah e la Moschea. La piazza è totalmente circondata da locali e shop d’artigianato, dove è possibile rilassarsi bevendo e gustando un’ottimo caffè, girare tra i negozi e botteghe di borse e vestiti e soprattutto immergersi in qualche negozio di profumi, oli e saponi tipici.

Antartide
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Gli iceberg galleggianti in Antartide

L’Antartide: un paradiso meravigliosamente blu ai confini del mondo

L’Antartide. Basta pronunciare il nome e subito l’immaginazione e il cuore sono stregati. Una terra sconosciuta, un immenso continente bianco e gelido, grande circa una volta e mezza l’Europa, diverso da ogni altro. Dai primi anni Novanta i turisti hanno cominciato ad avvicinarsi cautamente ai grandi ghiacci australi con le navi: bisogna imbarcarsi ai confini del mondo civile e inoltrarsi nell’oceano. Il porto più usato è Ushuaia, all’estremo sud dell’Argentina. Meta da sogno dei naturalisti, diventa accessibile soprattutto da novembre a marzo, quando il ghiaccio celeste che avvolge le sue coste si ritira sufficientemente per permettere l’esplorazione di baie e canali meravigliosi a bordo di potenti rompighiaccio. Gli iceberg galleggianti superano le navi creando ombre surreali in controluce e su alcuni di essi si vedono le foche ‘a passeggio’. Per non parlare di colonie di pinguini che si delineano contro unici paesaggi di montagne, neve e ghiaccio e grandi cetacei visitano le acque ogni estate australe. Superate le coste rocciose, verso l’interno vedrete le alte cime innevate e i riflessi cobalto dei ghiacciai.

5 AUSTRALIA
Le Blue Mountains avvolte dalla nebbia celeste

In Australia, alle Blue Mountains, avvolti dalla bruma celeste

Ci si innamora all’istante della bellezza delle Blue Mountains: soprattutto del milione di ettari di imponenti foreste, scarpate di arenaria, canyon, cascate e puro bush, a solo un’ora di auto da Sydney. Fanno parte della Greater Blue Mountains Area, una zona che comprende sette parchi nazionali dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Il percorso migliore per arrivarvi è la Bell’s Line of Road (una vecchia pista per il bestiamo che parte da Richmond, a nord-ovest di Sydney, e attraversa ondulate colline, frutteti e montagne). La strada diventa ripida e a zig zag man mano che si inerpica sul Monte Tomah, dove aria fresca, terreno fertile e abbondanti precipitazioni creano le condizioni ideali per un importante giardino botanico: una foresta che presenta un sottobosco di felci e rampicanti trafitto da giganti eucalipti. Rifugio degli abitanti della città durante il weekend e il periodo estivo, sono eternamente avvolte da una nebbiolina color azzurro, che ha dato il nome alle montagne, causata dall’evaporazione dell’olio di eucalipto dalle foglie di questi alberi. Appartengono all’omonimo Parco Naturale, che ha scenari di grande suggestione da gole e canyon scoscesi, avvolti da fitta vegetazione, picchi rocciosi che si innalzano fino a 1111 metri di altezza, e soparttutto ottimi sentieri ideali per il bushwalking.