Lungo la costa tirrenica coentina. Tra montagne costellate da antichi borghi, scogli magici, terme e lunghe spiagge lambite da un mare cristallino

Spiagge grandi e mare turchese. La costa tirrenica cosentina è un mosaico di paesi che si alternano ad altri più selvaggi, dove il tempo sembra essersi fermato. Per scoprirla al meglio è consigliabile partire da Diamante, grazioso paese, regno di Sua Maestà il peperoncino, noto anche per i suoi murales dipinti da artisti nazionali e internazionali sui muri delle case del centro storico. Immagini che raccontano la cultura e le tradizioni, usi e costumi di questa terra. Sono più di 200 da scoprire gironzolando tra i vicoli ricchi di botteghe artigianali. Tra le località turistiche di questa fascia costiera, Diamante è tra quelle maggiormente vivaci perché oltre alla natura offre anche divertimento con locali alla moda, pub, ristoranti: dal mare dritto in tavola al Sabbia d’Oro per gustare gli “gnocchetti Sabbia d’Oro” con gamberetti  e, per i golosi, la gustosissima “torta al peperoncino”.

Scendendo qualche chilometro più in giù si incontra Acquappesa, nota per un pregevole centro antico e per la sua bella spiaggia, che insieme a Praia a Mare e Diamante, fanno parte del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri, nato per tutelare la straordinaria ricchezza ittica dei fondali e le bellezze naturalistiche delle isole antistanti: lo Scoglio della Regina, il faraglione più famoso della riviera, circondato dalle acque azzurre del mare Tirreno. Stando a quanto narra un’antica leggenda, queste acque sembrano avere magici poteri in quanto capaci di rendere fertili le donne. Il nome infatti, deriva da alcune leggende locali, la più nota delle quali è relativa alla regina Isabella di Francia – sposa di Edoardo II d’Inghilterra – che bagnandosi in prossimità della spiaggia alla foce del fiume Bagni, ove sgorgavano anche le acque solfuree calde, sorgenti dalle sovrastanti colline rocciose delle Terme Luigiane, rimase in attesa del figlio desiderato.

Tappa obbligatoria le Terme Luigiane. In quest’angolo di Calabria – in provincia di Cosenza, tra il territorio di Acquappesa e Guardia Piemontese – viene perpetuata lna lunga tradizione di ‘stazione di cura’, citata già da Plinio il Vecchio. Il Dito del Diavolo è lo sperone roccioso dal quale sgorgano le acque, che nel tempo è diventato anche l’icona delle Terme. Vi si può soggiornare al Grand Hotel delle Terme collegato, con un passaggio interno, allo stabilimento Therme Novae. Tre le piscine di acqua termale fluente all’interno del Parco Termale Acquaviva, dove si può praticare l’idromassaggio, nuoto controcorrente, acqua-gym, e il centro benessere Acquaviva specializzato in trattamenti innovativi per viso e corpo a base termale. 

Altro posto da visitare è Guardia Piemontese, borgo che ospita una delle minoranze etniche presenti in Calabria, che conserva ancora oggi i resti delle origini valdesi e l’uso della lingua occitana. Il luogo fu scelto dai valdesi probabilmente per la sua posizione elevata (circa 514 metri sul livello del mare), protetto da mura, con la sua antica torre d’avvistamento per segnalare in anticipo le incursioni di pirati e saraceni. Merita una visita il centro di cultura ‘Giovan Luigi Pascale’ di proprietà della Tavola Valdese, all’interno di un palazzo storico, per ripercorrere le vicende dei valdesi della Calabria e per ammirare gli abiti antichi indossati dalle signore, fatte con metri e metri di tessuti preziosi.