Un tour in pianura tra le colline vicino a Bologna, tra borghi antichi, cultura e buon cibo a bordo di un mito tutto italiano: la Vespa

Fine agosto. Gita fuori porta alla scoperta delle meraviglie dei colli bolognesi: un tour in Vespa che immerge il viaggiatore in un’atmosfera onirica, dominata da una natura rigogliosa contraddistinta da sentieri, panorami, ville, parchi e monumenti: visita di tesori come il monastero di San Michele in Bosco e il Ponte sospeso di Vizzano e pausa pranzo presso un’osteria tradizionale.

Prima sosta a San Michele in Bosco: si erge in uno dei punti più panoramici dei colli a ridosso di Bologna e il suo sagrato costituisce uno splendido balcone sulla città e sulla pianura fino alla catena alpina. L’imponente complesso architettonico comprende la chiesa e l’adiacente ex-convento degli Olivetani, uno dei più grandiosi e ameni d’Italia. La maestosa chiesa nasconde al suo interno un segreto: nel presbiterio sulla destra, una piccola porta in legno conduce al lungo corridoio dell’antico convento, noto come il “Cannocchiale”, perché grazie a un effetto ottico, sembra di poter toccare la Torre degli Asinelli.

Dopo una corsa di pochi km ecco l’Eremo di Ronzano, un tipico convento di campagna immerso in una fitta vegetazione di querce, castagni secolari e cipressi. Il luogo, già frequentato all’epoca degli etruschi e dei romani, fu fondato da una nobile bolognese che si rifugiò qui intorno al 1100 con cinque compagne e vi fondò un romitorio e una cappella.

La corsa continua e dopo una breve sosta al parco Cavaioni, uno dei più estesi parchi della collina bolognese, con vaste zone a bosco, prati e coltivi, ci si sposta alla volta di Monte di Sabbiuno,  piccola cima del basso Appennino bolognese, dove, oltre ad ammirare il fantastico panorama, si visita il Sacrario ai Caduti della Resistenza, monumento che commemora 100 partigiani uccisi dai nazifascisti nel dicembre del ‘44; presso la frazione Sabbiuno di Montagna un monumento ricorda tale evento, insieme con le commemorazioni annuali che si svolgono proprio in questo luogo.

Continuando oltre Sabbiuno, attraversando campi di grano e girasoli, costeggiando il fiume, si raggiunge il Ponte di Vizzano, costruito in sospensione che conduce fino al piccolo borgo del 500 di Palazzo de’ Rossi. Il palazzo fu edificato alla fine del sec. XV da Bartolomeo Rossi, signore del Rinascimento, lungo le rive del Reno affinché le acque del fiume potessero servire come forza motrice per le diverse imprese agricole e artigianali (mulino, segheria,cartiera). Il grande castello e il borgo adiacente con l’oratorio e le scuderie, formano un complesso architettonico unico le cui caratteristiche salienti stanno nel proporre appunto un’integrazione fra le attività produttive, le abitudini signorili e la vita sociale di un borgo di campagna. Ogni anno, a settembre (quest’anno dal 7 al 9) da oltre tre secoli, si svolge nel grande prato adiacente al castello e nella corte, la ‘Fìra di Sdaz‘, un’antica festa della tradizione contadina molto importante, dove mercanti e artigiani, artisti e cantastorie offrono le loro creazioni in un’atmosfera da fiaba.

Prima di ributtarsi nel gran traffico bolognese, tappa al Santuario della Madonna di San Luca, luogo simbolo, che dall’alto del Colle della Guardia da lustro all’intera città. La Basilica è collegata al capoluogo tramite il porticato più lungo del mondo, ben 4 km ininterrotti e 666 arcate. A un pranzetto “light” con tigelle, gnocco fritto e affettati non si dice mai di no, soprattutto sui colli dove si trovano le trattorie migliori, semplici e veraci. Da segnalare: l’Osteria dal Nonno e la Trattoria Ganzole verso Sasso Marconi. Se poi si vuole fare una sosta per assaggiare i vini tipici della zona le opzioni sono tante: da Fienile Fluò si può sorseggiare un calice godendosi la meravigliosa vista sui calanchi delle colline, fino a Tizzano a Podere Riosto cantine in cui è possibile abbinare la degustazione anche alla visita in vigna.